lunedì, dicembre 26

era il ventitré a sera un giorno come un altro
avevamo detto di prendere un treno e andare a quel paese
abbiamo visto il cielo sopra Berlino ed ascoltato un paio di canzoni
dopo aver chiamato il mio cane che era andato via per pisciare
io mi son messa a piangere perché avevo il ciclo
faceva un freddo boia e tu hai preso la chitarra e abbiamo cantato per strada
con nessuno in giro
e urlavamo con le luci natalizie che ci facevano ballare
bevevamo grandita di limone per restingerci lo stomaco
perché non volevamo mangiare con il mal di gola
compravamo libri ed eravamo felicissime
mi riempivi il cuore quando leggevi le tue lettere ad alta voce
con deandrè nelle cuffie
non volevamo vedere nessuno
volevamo qualcosa di nuovo
ma non volevamo cambiare canale.
i nostri  cuori erano riciclati
e i pensieri correvano tra l'umidità del domenica sera in una città di provincia

quando non trovammo whisky in centro
con te che parlavi una lingua logorroica impaziente

io ascoltavo fumando da M
mi vedevo più bella e già vecchia.

giovedì, dicembre 15

svarioni un ora a notte

oggi di buon giorno ero mossa con un sacco di nodi nei capelli
e degli occhi gonfi bianchi e rossi
ho lasciato tutto com'era e son andata a scuola.
mi viene bene a parlare d'amore quando non l'ho mai avuto
ogni giorno dico di andarmi bene così
che in fin dei conti diciottoanni non sono tanti
anche se passano in fretta.
mi viene piuttosto naturale restar sola
ed è piuttosto brutto
l'empatia è una brutta cosa la maggior parte dei casi
e come se sento a priori che la cosa non vada in porto allora lascio.
cosi mi ritrovo vuota ogni giorno
indesiderata, inattesa, piuttosto inopportuna ed impacciata.
da un po di tempo a questa parte non riesco piu a mangiare
ed ho come la nausea se ci penso
ho come un tornado nello stomaco che mi è difficle ignorare.
compro sigarette con l'inflazione ognuna mi auguro che duri mezzora
l'altra sera ad M. ho detto di andare a rapinare un tabacchino
io distraevo il tipo in cassa e lui prendeva un pacco di Chesterfileld rosse da venti .io l'avrei fatto.
solo che oggi le sigarette costano troppo ed io non ho la pazienza di comprare tabacco
io tremo e non so rullare, e vivo le giornate perchè devo
e allora un giorno sembra uguale all'altro
e in televisione dicono che noi giovani abbiamo perso
la voglia di vivere
a me vengono i brividi perchè quello che dicono è vero.
siamo giovani con una certa nostalgia.
cosi inizio le mie mattinate con latte,orzo,caffè, ginseng tre biscotti e tanto zucchero
finisco la giornata con riggettando anche questo.
Quando mi dicono raccontami di te io
di cosa dovrei parlare? vediamo
ci sono io, emh un vulcano, un albero
il vulcano che inghiotte l'albero
io che cresco e prendo sei in fisica perchè non mi va di studiare lo strofinio,
i protoni e gli elettroni perchè questi si attaccano sono indotti dalla legge di culomb
la loro è una forza attrattiva, si piacciono e si attraggono tutti quanti
allora io penso di essere un elettrone. solo, spaiato.
che non ha ne forza ne attrazione.
o un sacco pieno di uva marcia,acida.
sogno di andare a funerali  di persone di cui conosco solo l'esistenza
di rifiutare spade
di perdere denti e gengive
di scrivere canzoni e vivere in case colorate.
M è una persona che mi fa stare bene, come quando mi disse di avere i capelli dello stesso colore del grando al tramonto
poi c'è R ,che mi ha scritto cose dolcissime,I e G.
a Parigi diventeremo violente e ammazzeremo la gente nei sogni caotici
poi prenderemo metrò e traghetti a notte tarda per non dormire
venderemo i nostri cuori a Montmartre
e disegneremo occhi di uomini sconosciuti.
sarebbe bene esercitarsi.
mi ci vedo fra trentanni.
indecifrata come i miei capelli.
allora tornerò a baciare i miei ricordi.
perché io fra trent'anni sarò in Giappone
diventerò radioattiva
allora ho il presentimento che la mia vita sia poco romantica
e che penso troppo spesso a sto cazzo di amore
e in un futuro mi vedo a dir poco incasinata con queste faccende.
per ora continuerò vedendo le mie Chesterfiled e i mie purini l'unica via verso la felicità.

martedì, dicembre 13

nelle nostre passeggiate
potremmo noleggiare cieli ambulanti
potremmo dipingere giornate infinite
senza andare a scuola

mangiare schifezze senza ingrassare
camminare per Parigi di notte
con la pioggia non ci metteremo a  riparo
ci troveranno nei bulevoir a ordinare assenzio per riscaldarci
a fumare sigarette senza spostarci
vivremo di inquietudine e solitudine in compagnia
in quelle notti in cui non c'è nulla da dire
a provare amori notturni per Chance elise






eretica

queste sono due considerazioni del cazzo da una vita di merda.

potremmo star a parlare ore
non ti ho detto che la categorizzazione i fascicoli le suddivisioni e sinonimi,
non sono enrica.
Enrica è quella cosa che non si riesce a capire
perché non è complicata
è basilare
non distinguiamo le cose
facciamo che il tempo le faccia distinguere
o che le faccia incasinare ancora di più
io non ho problemi
non so sarà che son io quella che non va
e i miei sono solo pretesti scomodi
scuse
ma fondamentalmente a che serve?
lasciamo al tempo i moti di chiarimento
non obblighiamoci a fare cose che non ci sono state date
facciamo che tutto scorra
cosi come deve scorrere
con i se i ma i forse
in queste cose ora non voglio certezze solo sensazioni
passi lenti
altrimenti non si va lontano
nessuna restrizione solo calma
e musica

sabato, dicembre 3

so come farmi stare male.

decisamente male
non ho mai pensato neppure per un attimo che tutto fosse facile
vedo solo la mia vita e la giudico per quello che è
mi è difficile coglierla
vorrei delle certezze vere ogni tanto
cose reali
nuove
che mi facciano sentire viva
oggi non cerco frasi troppo complicate
oggi mi sento bianca
come un quadratino di cotone retto da due pinze su un vecchio spago
mi sento asciugare dal vento in un pomeriggio di marzo al calar del sole
oggi non mi sento

lunedì, novembre 21

ricapitolando ricordiamo aneddoti lancinanti folgoranti ripresi e mai più risentiti
riusciremo a calpestare il prato di sera
entusiasta inutile
saprai conquistare
e sapremo staccarci
cosa stai facendo?
cosa stai facendo
depauperando i miei sogni
rendo percettibile la mia esistenza
respireremo con uno stesso polmone quando
uno di noi il proprio l'avrà distrutto
non demordiamo
potrei rischiare
parlerò con l'amore
e ne sentirò i raggi caldi
che ci fanno stare bene
primaverili saranno i nostri baci
crederai in quel che sarò
insisterai
esisterai

lunedì, novembre 14

come potevamo non amare in quegli inverni freddi
ci gelava il cuore quando non sapevamo che farne
amavamo chiunque passasse di li a pochi metri
eravamo poetesse nelle strade a senso unico
avevamo solo vino rosso da tavola in cartocci marroni
i cuori erano abituati ad abbracciare un gioco non corrisposto
e gli occhi a vedere sorrisi baciare gli occhi di qualcun altro

cadrò anche io prima o poi, come il governo.

venerdì, ottobre 28

non c'è bisogno del plurale
sei sola
sola con la tua libertà
sono sola.

mi hai reso l'esistenza impossibile
potresti far a meno di avvelenarmi le vertebre
potresti non sputarmi nelle orecchie
smettila di graffiarmi il cervello
di leccarmi le dita
di mordermi lo stomaco.

palesemente

come stanno gli organi?
come stai dentro?
vorrei sviscerarmi
sotto la barba hai una voce anche tu

legavi le tue mani ai miei capelli
sotto le lenzuola
dove manchi

oggi non accade niente
sento che peso sempre più

ma che bel sole
fa caldo anche se è quasi novembre
i sogni che raccontavi
ora li terranno le pareti
che saranno morbide
le tue mani

non è accaduto niente
lo so
vorrei che tu possa addormentarti assieme a me
la domenica al parco
che tu mi legga Neruda
sussurrando
che mi cantassi canzoni stonate
e mi baciassi in metrò

ho ancora
la tua camicia blu
e la tua giacca di lana .


non accade nulla

sabato, ottobre 22

poi

non farò in tempo a cercarti

avremo un futuro di quelli che non esistono
faremo di tutto
ma saremo disoccupati
non arriveremo a fine mese
e costruiremo case e musei di cartone
eco sostenibili

precari metteremo in fiamme la città negli inverni freddi
per riscaldarci
per avere notizie di cui parlare

tra un anno forse saremo libere
non ci va di pensare neppure a domani


crisi di idee
di futuri prossimi
di scelte

ci piacerà correre con la paura in gola
piangere con il vento contro
e sfidare l'inverno con spade di carta

ma non ne abbiamo voglia

venerdì, ottobre 21

siete tutti lontani.

andreste a genio.

si poteva fare a meno di tutto questo.
non sono a lunga conservazione
che mi possa consumare
apocalittico sarà l'ascesa nelle tenebre mio caro
transumar per verba

par che io son piccola?
come potrei gozzovigliarmi
per pormi a te
farmi quanto il tuo petto
per entrarci dentro
incrociando passi strani
che parranno danza a ritmo
di ventricoli e atri
senza pensarci
saremo ilari

romanzami come un romantico
sulle linee ferroviera in sciopero
con il tuo naso rosso
nel febbraio caustico
quando intrecciavi le mie mani e le mettevi nelle tue tasche

quando ovunque
i nostri visi, sprofondando l'uno nel'altro
smettevano di respirare

martedì, ottobre 11

quando distribuivano le doti io ero al cesso o a fumare.

basta che sei bella.
l'iva è aumentata e anche la quotazione della figa.
mi son perse un paio di cose mentre ero al cesso.
ho scarse doti,un mio difetto.

ogni mattina mi sveglio con l'intenzione di potercela fare
inizio con :Da oggi
nel corso della giornata mi appassisco e diventa Da domani

inizia a far freddo , più in casa che fuori.
e di questi tempi non riuscirem ad accendere il riscaldamento
c'è la crisi del governo e degli affetti
ed io ho bisogno di un abbraccio che fa male hai polmoni
di quelli che ti baciano il collo
e ti spostano i capelli.
siamo precari
precari di amori non corrsposti
e di futuri prossimi indefiniti.

lunedì, ottobre 10

evabbè

rima-mani-amo
rimaniamo arse e zitelle
alle23:29
quando tutto va male e il limoncello va più che bene.

stupido è chi lo stupido fa

ho una tavolazza di progettazione li che mi aspetta
creare cinema in 12 ore
perdere tempo a cavolate con scuse poco plausibili
sentire rumori ed avere paura che siano cose strane
a causa di film orripilanti visti a casa di amici a causa di amici
io odio i film horror
ho una fottuta paura da ieri sera di dormire e non capire di dormire
vedere cose che sembrano uomini
correre per casa urlando in ogni evenienza
accendere le luci con tanta ansia
nightmare fa paura cazzo.
poi pensare di essere liscia e depilata da tre giorni senza che nessuno usufruisca della tosatura
è un peccato.
quindi non mi depilerò più, soffro inutilmente, per nessuno.che cazzo.
poi penso che mi serve un cazzo di amore.di uomo.
poi mi dico che dico troppe volte cazzo
e che questo cazzo di post è una stronzata inutile
quindi decido di chiuderlo
finendo con il pensare che il progetto è li che mi aspetta
e che domani c'è la consegna e io non sto a un cazzo.
buona nottata enrica, buona nottata.

domenica, ottobre 9

provo un disagio allucinante nello stare accanto a chi è più minuto di me.
come se perdessi la mia femminilità.
sentirsi enormi accanto chiunque.
goffi e impacciati.
tachicardie e dubbi.
non riesco a gestirmi.

venerdì, settembre 30

Amare, senza amaro sentire, non è più fattibile, che sia, che l'acque asciughino, o 'l fuoco bagni.

mi sento sola
siete innamorati , specialmente tu.
"ci incontreremo in un altra vita quando saremo entrambi gatti"
tu sei innamorato G

vorrei compatirti
poter rimpicciolirmi e non sentirmi cosi gonfia.

se innamorarsi è soffrire
questo cos'è?
tutto questo che ho dentro.

tante volte mi emoziono
e quando mi emoziono a me scappa.

come quando da piccoli si correva per nascondersi
e nell attesa di essere scoperti ti scappava
cosi ridevi diventavi impacciato e ti scoprivano
e allora eri fregato
a meno che non riuscivi a correre per far tana libera tutti
però quando ti scappava non riuscivi a correre
metaforicamente vale per l'amore
almeno credo.
vorrei vivere quel che scrivo
vorrei essere chi scrivo
me , solo un po diversa
un po più "carievole"
un po più impudica
e nell attesa ho incominciato a immagazzinare i ricordi nostalgici mai avuti
ho tolto cio che mi rende ragazzina
inscatolo pacco per pacco e gettato ciò che non mi fa essere
fin quando non sarò con fili di seta bianca per capelli
polsi trasparenti
camicia celeste
gambe esili
e calze strappate


non valgo più niente-

mercoledì, settembre 28

nefasto / corroboro

è da tanto che non riesco a sentirti
ma i tuoi pezzi sono ancora qui che vagano
a volte penso che mi son persa tante cose della mia vita
che se non fossi stata cosi come sono avrei potuto fare esperienze differenti
e non starei qui a scrivere
monologhi interminabili sul mio essere
sarebbe bello non avere questo Super-io
ho cacciato l'idea di te
presa a pugni pur di farla andare via
perché è meglio cosi
perché e come se tutto scorresse lentamente
pesante più delle quattro tazze di latte, orzo, caffè e biscotti
più di una scena a rallentatore in cui ci sei tu che fumi
più pesante dell assenza che si è creata tra me e questi giorni
dell assenza che si è creata di me per me da me

ho bisogno di organizzazione da oggi
di credere di essere su questa terra per un motivo più valido
gridare contro quest' elena che ho dentro
di trattarmi con la stessa gentilezza che riserbo a persone che ritengo già perfette
ho bisogno di sentirmi bene
ho bisogno di non sentirmi più soffocare
ho bisogno di cercarmi

mercoledì, settembre 21

Sublime

i momenti belli della giornata sono quando mi abbracci
quando mi prendi il viso
quando ,passando, con i polpastrelli mi sfiori il collo
di spalle
all'improvviso
quando mi prende bene
c'è Blake e Rimbaud
l'estetica
tutto un toccarci uno spingerci
fai pure
puoi baciare le spalle
e anche il collo
bacia anche le pareti e i soffitti se ti sembrano del colore della mia pelle
indossa un casco prima di immergere il cranio nei cuscini bordeaux
anticonformista dandy stravagante disadattato

mercoledì, settembre 14

un errata corrige

potremmo prendere un treno mercantile
dei mercenari
dei spacciatori d'armi
potremmo poi correre
armiamoci che potranno farci male
armiamoci che potremmo farci male
e cadere con le nostre caviglie stanche
e le nostre mani saranno del colore della ruggine
e sapranno di piombo di sangue
di ferite che quando le baci fanno scintille
e tienimi la mano e corriamo
tanto non potrà prenderci nessuno
è un paradosso averti qui per mano non credi?
anche darti del lei lo era
anche ascoltare certa musica in un ristorate francese.


e i tuoi erano complimenti 
a Berlino ad aspettare mio cugino 
ed io fumavo sul marciapiede
con degli anfibi che tu odiavi
- your eyes are more than heroin, rape you on the tram if you do not fuck enough
-you may do it anyway

faremo cortometraggi per non invecchiare
e case quadrate per non rotolare
ci bruceremo a furia di sfregare i nostri corpi


soffi al cuore ogni volta che hai preso le mie mani
ed ora non ne ricordo l'essenza
sei esiziale ai sensi
ti userei come una dilogia in ogni frase




è chiaro che non è solo questione di bovarismo

lunedì, settembre 12

per dirti che in ogni modo è un casino, cito.

Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire, non si deve amare. Però allora si soffre di non amare. Pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire, e soffrire è soffrire. Essere felice è amare: allora essere felice è soffrire. Ma soffrire ci rende infelici. Pertanto per essere infelici si deve amare. O amare e soffrire. O soffrire per troppa felicità. Io spero che tu prenda appunti. 

sabato, settembre 10

oggi dovrò uscire sola
sospiro

non ho intenzione di innamorarmi.
toglietemi il cuore.
o datemi metadone.

mercoledì, settembre 7

le braccia non sanno ancora come abbracciarti
non cercarmi, non penso più hai sogni dove compari te
per questo gli ho disegnati su delle tele avanzate di un cattivo pittore
e ho cercato di far fuori uscire la noia attraverso il fumo di una sigaretta.

Mi hai chiamato miele perchè ho le api sempre attorno ed io ho una paura matta delle api
tra noi c'è quella cosa che distrugge e fa salire l'abile
i naufragi amorosi all'una di notte.

"ogni tanto ho voglia di ammazzarti" mi dicevo, ipotizzando una discussione con te.

uscivo in bici per raggiungerti
quando in strada c'erano solo gatti neri e cani randagi
avevo i polmoni aperti
e delle cuffie enormi.
fuori era una serata umida e il caldo soffocava
e correndo in bici era come respirare per la prima volta.
passando da alcune vetrine il paesaggio attorno a me pareva un film
tipo virus letale e robe simili
solo case e auto
e un po mi dava i brividi
questo è una pese per vecchi.

una volta, mentre io, giocando, osservavo persa il mio ombelico,
 mi spostasti i capelli dal viso fin dietro l'orecchio
e mi dicesti che se non fosse per l'umidità te ne saresti andato
portandomi con te
io sfatta, smisi di guardare l'ombelico e guardai te distrattamente,
e ti dissi che a volte vorrei picchiarti e ammazzarti
per farti capire cosa mi scateni dentro quando mi parli.
Poi son tornata sul mio ombelico, e trovandolo brutto e noioso,
ti chiesi di farmi vedere il tuo,
ma tu rifiutasti perché a te piaceva il mio
sopratutto il neo che aveva in basso a sinistra allora lo baciasti
facendo combaciare il mio al tuo.

Mi suona il cellulare
a me non suona mai il cellulare, penso che qualcosa non va.
in realtà wind non riesce a starmi lontana.
Comunque poi riprendo i pensieri
ho la cicca in bocca
e per le strade canto orribilmente
tanto nessuno mi vede.

A metterci ilarità eravamo bravi
come a fumare Chesterfield rosse da venti in una sera
("cazzo fa male fumare"pensiamo)
come a fare la mesta (io)
come a rullare (tu)
sapevamo che avevamo 10 ore a disposizione per impazzire
e ci stavamo riuscendo
ma lo sai di wallace
si lo so
e cosa?
non lo so, che vuoi sapere tu?
no niente era per vedere se eri attento.
ti distraevi con molta facilità
e io non ti ascoltavo
ma non perché non ci interessassero le nostre cose
ma tutto ci riferiva altro, allora da una parola iniziavamo a pensare tutt altro
e a fine serata non ricordavamo le quattro ore di discorso
dal racconto del giorno precedente che mia zia era caduta
e che i tuoi erano separati ufficialmente al fatto che wallace si era impiccato
e che la domenica la messa non la fanno più alle 10 perchè non sento più suonare le campane, o forse è perchè dormo e non vado a messa da 10 anni.
ma non ci interessava comuqnue e ci fumammo un'altra paglia.
io andavo e venivo in bici
avvolte ero tutta rosa e dato che ti piaceva mi portavi un frappe all'amarena
perchè ti piaceva l'idea di fare l'amore con una ciliegia.

ci annoiavamo li,
allora prendevamo la bici e guidavi tu
mentre io ero dietro sul sellino in piedi e tu suonavi il campanello ad ogni incrocio.
potevano denunciarci.
una volta abbiamo visto i carabinieri
e ti vennero le paranoie perchè non avevi documenti
avevamo finito tutto ciò che c'era di illegale
ma tu non mi ascoltavi , e poi eravamoin bici
a che ti servivano i documenti?
cosi non sapevi se guardarli o guardare dritto,
volevi essere disinvolto ma non ci sei riuscito
sembravi parlalizzato e io ridevo a crepa pelle
ci guardarono male.
poi iniziasti a correre e ad un certo punto ti fermasti
perché avevi l'acido l'attico alle stelle e io continuavo a ridere
ci buttammo su un pezzo di prato in campagna poco lontano
dal cartellone con una linea rossa sul nome del nostro paese per vecchi
e dal lungo ponte che porta a mare

eri esausto paonazzo e umido
e attuai uno dei mie metodi per farti "calamare"
ci addormentammo li.
mi svegliai che erano le 11
le zanazare c'avevano mangiato tutti, più a te che a me.
avevo 12 chiamate sul cellulare era mia madre che mi voleva avvisare che tra tredici minuti sarebbe arrivata
così ti svegliai baciandoti le labbra e gli occhi.

poi penso
io bevo troppo latte non dovrei bere tanto latte.
io sono intollerante al latte.
il latte gonfia e domani ,cioè tra 9 ore, inizio il mio ultimo anno di liceo.
Sarà il mio ultimo primo  giorno di scuola.

giovedì, settembre 1

Caro G
i sogni dove compari tu sono nuvole d'assenzio
fatti per inebriarmi
dimmi che mi disegni anche tu nelle tue fantasie
dimmi che quando tocchi lei pensi a me
dimmi che non riesci a leggere un libro senza respirare il mio nome nell'amante del personaggio
Architetto di sogni erotici
scenografo di tragedie personali
mi hai rubato i sogni G ma non il cuore
i barattoli son capace di aprirli benissimo da me
e le tue mani mi servono a ben altro
le tue mani morbide che saturavano la mia pelle al tuo tocco
nelle nostre notti morfeiche
e piene di contrasto
le tue labbra eran rosse
i tuoi capelli folti e castani
e la tua pelle cosi prepotentemente pesca
oh G se solo potessi vedere come afferri il mio cuore
e come avere un tamburo nel petto
i chilometri divengono metri che si tramutano in centimetri, decimetri ed infine millimetri
quando la tua pelle diverrà la mia
mio G solo nei sogni potremmo incontrarci
e solo sognando potrò vivere.

venerdì, agosto 26

scaraventami e annientami.

Quando avrò voglia di una pugnalata tra le costole
lo saprai
e lo potrai fare senza pudore

il mio seno le mie gambe le mie fottute braccia
non saranno altro che delle totali ecchimosi
bambola di porcellana nelle tue mani
una bambola rotta e malata grazie alle tue mani

hai iniziato a spogliarmi mentre ancora ti parlavo
e ti respingevo
demonio da quattro soldi
quato cazzo amavo odiarti
mi hai strattonata presa al muro calpestata pisciata graffiata.

dopo avevamo poco da dirci.
tu guardavi le mie labbra spaccate.
Ad ogni bacio le notre lingue erano meduse
disposte a non staccarsi.
Bruciavano e sanguinavano.
tu le guardavi e le baciavi,
con la delicatezza con la quale si bacia un neonato.

"Adoro vederti arricciare il naso mentre mordi quel cuscino spaccato che hai al posto delle labbra.
Mi piace qaundo soffri.Mi piace come soffri."

E te ne sei andato chiudendo la porta dopo aver fatto un inchino al tuo pubblico pagante.
te ne sei andato lasciandomi in quella stanza che mai avevo visto cosi grigia.
Eccitata,nuda e sanguinante.
Sul nostro letto che sapeva di sesso e di te.
Te ne sei andato prima ancora di arrivare.
ma la cosa che mi fa più ribrezzo in tutto questo sono io stessa.
che merda la gravità
ostinata
creata per abbatterci giù sempre più giù
collegata alla vita da una ragnatela
la seconda fa si che siamo quel che siamo
ossa carne da macello
la prima spirito
finché non si coalizzano
 sino a farci morire e soffocare in una tomba
sintetizzandoci in un epitaffio.

sabato, agosto 13

le mie ore canoniche




credo di farecela si
in realtà credo di farcela
fumare una sigaretta
guardare un film
leggere un libro
(e io non so cosa c'è in un non te...)
che mi trascina
(...sarà che ti immagino sulle scalinate di una chiesa con birra e sigaretta...)
vado all'usato compro maglioni il 9 di Agosto
(...mentre provi delle scarpe di cuoio da uomo
e li ti prenderei e ti bacerei e ti stringerei a me con tutta il patos che ho in corpo...)
vado a fumare
(..o mentre siamo sul terrazzo del tuo condominio
a guardare le nubi dello smog e gli aerei delle due di mattina...)
è san lorenzo
(...mettere la mano nei tuoi capelli che sanno di uomo
mentre tu mi guardi con quegli occhi neri più del carbone che quasi fanno paura...)
le lenti secche
(...tu che cazzo di fine hai fatto?...)
le labbra troppo rosse
(...lei che c'è...)
le braccia troppo grasse
(...lui che si innamora....)
mi sento un verme solitario
(....lui che è triste per lei....)
scrivendo associo H e A ripetutamente ma non rido
(.. tu che mi racconti di lei.)
io sto male.

no, non credo di farcela.

giovedì, agosto 11

Agosto si oblierà nella completa alienazione da tutti, o forse e misantropia, e il vento irriequeto sfrontato gonfio e nervoso strusciante sfregante iraicondo fa si che non mi senta legata a nessuno
eppure costretta a obbedire a fantasmi in carne e ossa che mi soffocano sempre di più
sempre di più
nessuno ha i diritti su di me
nella vita ci sono delle coincidenze maledette
e voi non dovete sentirvi obbligati a starmi accanto no
le coincidenze sono stupide e a me non hanno valso nulla
andatevene pure o morirò agonizzante tra recidivi chiarimenti
desiderare, sperare ma che vi importa a voi, qual'è il vostro ruolo in tutto questo
ritenetevi libri da una coscienza in più
non son capace d'amare
eppure amo troppo ed inutilmente
ma so odiare
ed odio un sacco
troppo poco
non so, mi sembra tutto troppo impegolato
e io son troppo pigra momentaneamente assorta e anestetizzata ad ogni tipo di anfratto
pensieri avviluppanti me stessa


domenica, agosto 7

io mi odio
io mi annoio
io non cambio

martedì, agosto 2

quelle mie ,per oggi erano buone intenzioni.
tipo avevo intenzione di dormire.
ma poi ieri la donna che mi ha creato è stata poco bene ora è a letto
colei che mi ha preceduto nella nascita , sempre figlia della donna che mi ha creato
ha esaurimenti nervosi per cause random
l'uomo che ha contribuito alla mia creazione era a lavoro
e a me il lavoro più duro:
assistere e sopportare una una nevrotica impaziente insopportabile e le sue crisi di pianto convulsivo
fare la spesa, lavare scopare casa, cucinare pulire, raccogliere il bucato, stendere nuovo bucato, raccogliere il bucato steso precedentemente.
tutto questo è il triplo più faticoso dopo una notte di vodka, prosecco, sigarette, lividi, mani nelle gambe, mani sul culo, pantaloncini strappati, amiche in delirio, cilum, vomiti, risvegli sporchi e puzzolenti alle ore 7.30,teste doloranti e pulizie nel luogo del misfatto

solo tre ore di sonno.
io volevo solo dormire.
ora sono le 18.35
ho le mani che odorano di sgrassatore e candeggina
ho dolori ovunque
mal di testa
ed enormi occhiaie viola

lunedì, agosto 1

Parlami

Come fai tu la notte quando voli?
riuscivi a trascinare con te il mondo in un tunnel nero
con i tuoi angeli drogati
con i tuoi capelli che si tessevano con il fraudolento mondo violento che sovrasta le nostre teste danzanti e gongolanti
ci mettiamo felicità a guardarci nei cervelli per capire
ma cosa vogliamo capire noi?
tedio cronico ma con te era diverso
malattie picotiche
-ma guarda i tuoi occhi?
-si non influire cazzo, sono gonfi oggi
-no, dico guarda i tuoi occhi , dall'interno .. tu che puoi.
io passerei notte interne nei tuoi occhi.. chissa quanto bello vedi, chissà come sono i tuoi sogni
dentro i tuoi occhi che quando piangi vomitano immagini
Parlami dell'odio e dell amore, e quello che hai provato.

venerdì, luglio 29

per una sigaretta.

ore 00:21.
camion della spazzatura
o forse è la disinfestazione
sembra un aereo da guerra.
però fanno un bel rumore.
dietro spazzini come zombi scoordinati
collaudati da casalinghe disperate.

in sintesi.




giovedì, luglio 28

All'odiata me stessa

volevo scriverti qual cosa.cosi da tirarti su il morale.
ma dovevo usare paroloni troppo grosse cosi ho evitato.

cià

"ciao, penso che tu sia bellissima.
anche quando urli, ed hai i tuoi attacchi isterici ed inizia a sbattere le cose ovunque.Sbatti la porta sbatti la tavolozza dei colori, distruggi le tue cose (ricostruendole poi dicendo che sono più belle ora). sempre. anche quando torni dalla corse e sei paonazza e tutta sudata.mi piaci quando ti impappini mentre parli e sei troppo nervosa e inizia ad usare vocaboli che non esistono.mi piaci quando mangi le friselle al pomodoro.mi piacciono le tue guance quando mangi.le tue mani e come gesticoli. Mi piace il tuo culo sotto le gonne al tubino. mi piace il tuo culo.le tue braccia e la faccia che fai quando le guardo perché a te non piacciono e allora ti senti osservata e le nascondi.Mi piaci quando fumi  durante i film nel esatto momento in cui lo fanno nei film.mi piace guardare i "nostri film" con te.Mi piaci quando li reciti a memoria. mi stai sul cazzo quando lo fai troppo spesso. A volte mi stai molto sul cazzo.tipo quando sei testarda e per farti stare zitta mi viene da prenderti e baciarti.Mi piace il tuo pensiero incasinato, contraddittorio che neppure tu capisci.Perfetta anche da strafatta.Mi piaci quando stai in silenzio perché ti girano i coglioni.
si.

 Penso che tu non sia bella. Penso che tu sia appetitosa. 
ti penso molto spesso. 
penso che io e te potremmo essere il gelato più buono che abbiano mai fatto, nelle gelateria più costosa e pochi potranno permetterselo. I nostri gusti saranno orgiastici assieme. 
Così la gente passerà di li, ne sente l'odore, lo vede, se ne innamora e ci lascia gli occhi.
Lo penso davvero. "

"signore, mi scusi , la interrompo, qualsiasi cosa lei stia dicendo la prego si volti e mi guardi.. si volti e mi guardi... si volti e mi guardi.Lei mi dice: "non ho il coraggio di abbondarla".Non lo faccia. sino ad ora cosa è stato tra noi?Nulla.praticamente niente. Quanto possono valere i nostri sguardi? E i nostri respiri?Mi dica quanto vale a lei tutto questo?Niente di più di un caffè ne sono sicura. Non continui con le sue maledettissime scuse.Quello che è accaduto non è nulla, in confronto alla nostra vita. E' un maledetto periodo di un libro di 500 pagine.E non varrà niente.Fin quando lei non vorrà far diventare quel periodo un libro, anche senza un lieto fine.Sarà pur sempre un libro. E tutti lo vorranno comprare, e non saranno solo sospiri e sguardi ma ci sarà una storia una fottuta storia Signore, piena di odio. Perché è la vita. Perché io la Odio.A me non andrà mai di stare con uno come lei."
So the lions lived alone. 




allora è cosi che andrà a finire? 

martedì, luglio 26

non avevo niente da dire in quei giorni, così tutto mi sembrava strano e dentro me pensavo alle vite degli altri. cosa pensavano in quell'istante e per quale motivo parlavano in quel modo.
la notte non riuscivo neppure a dormire. Dormivo, ma sognavo ciò che di giorno pensavo.
Tutto.
Tutto aveva un significato più intrinseco, ed ero legata in un modo strano a gli altri. tutto ciò che pensavo ero convinta lo stessero pensando loro. E ogni mio gesto lo giudicavo con i loro occhi.
ma parlavo poco.
restavo molto a casa a leggere ascoltare musica. con l'intento di non farmi vedere.
cercando di distrarmi dal mio obbiettivo primario in quei giorni.
dovevo distrarmi  da me. servivano gli altri.ma gli altri erano troppi problemi troppi pensieri.
cosi volevo correre.ma anche questo mi era difficile.
e i pantaloncini "dimagrenti" erano fin troppo stretti, o ero io a sentirli tali.
cosi rimanevo in mobile a cercare di distrarmi da tutto.
l'unico modo che avevo per non sentirmi e salire in terrazzo e guardare un punto fisso in cielo.
un giorno il tempo era cupo ma si stava bene li su.. e mi addormentai.
dormiente sentivo degli aghi cadere, cosi mi svegliai, era la pioggia.non pensai più a niente.

F E R M I

era per attirare l'attenzione.

mi hanno detto di non trovare sempre un senso a quel che si dice
che a volte le parole escono e nascono a  caso a casa
mentre dipingi un quadro o lavori sostanze malleabili tra spasmi e sperma
quando con una nota sei sotto il tuo giudizio
e i bassi sono talemnte forti che ti entrano nelle orecche
poi nella pelle nei muscoli nelle ossa e negli organi
e ti muovi a rimo
sempre uguale
sempre più intenso.
"sei di un bello appetitoso" hai detto, mentre eravamo in acqua quella sera sotto effetto di sostanze allucinogene
quando l'acqua era più limpida e densa del solito
ci piaceva ridere di gusto
e fare capriole
e fare l'amore.

sabato, luglio 23

sogni a parte

il fatto è che nessuno sceglie me

vorrei tanto essere l'1,618.

domenica, luglio 17

Saudade_è cosi che si dice in Portogallo.

ho lasciato che mi prendessi in giro.
con la voce che usciva dalla nostra gola come lamine e la gola un tubo di accaio che in petto si scioglieva
e non vedevo più dove che tu fossi. forse eri nei miei occhi su di un tavolo con una camicia celestina in una spiaggia. il mare che era fatto di lenzuli che con il vento creavano onde e tu su quel tavolo insolito in una spiaggia insolita sorridevi fumando e avevi del vino che pareva sangue e bevemmo alla tua salute che andava a farsi fottere
il sole era fioco, forse era il tramonto, ma non si decifrava la sua posizione.
e poi ballammo  perchè fa bene alle gambe
e averti , al cuore
sarei voluta nascere in un modo tale da poter intrecciare le nostre gambe
in un modo diverso da qual che sono
scopro che non mi importa più di nulla di nessuno
che nessuno mai c'e stato
ma ho bisogno di compassione nel senso di co-sentimento come dice kundera
pensando a te le tue lacrime lascive  erano gocce di bocce di cristallo inquinato disinfettato
coaguliamoci nei tuoi coiti
disinfettami che è meglio perderti
coltelli affilati è quello di cui ho bisogno, te e coltelli affilati
di baci soffocati ansiosi irrespirabili palpabili pieni rigogliosi forti densi
di carezze accoglienti capienti calde da far venire i brividi in pieno luglio
settimane che cerco di legarmi le mani con spago che brucia la pelle
non voglio disturbare il tuo amore che è cosi indefinibile ora.

sabato, luglio 9

i nostri cibi macrobiotici
tu eri sfatto come il nostro letto dopo un mese

e parlavi con una voce che non era la tua
arrivati a questo punto ci accorgiamo che gli errori sono tali prima di compierli
mi fa male lo stomaco

le mie volontà non contano.

 io per me son il coltello
collaudata all'autodistruzione
fuori controllo
bulimica del cazzo.
muori.

giovedì, giugno 30

mangia cassette

ho un magia cassette verde con tasti colorati e cuffie gialle
da piccola lo adoravo
rubavo cassette a mio padre e le ascoltavo
e quando lo facevo ero cosi felice che mi veniva da piangere
tutto cambiava ed io sorridevo
poi iniziavo a ballare con il mio cane
ballavo in terrazza
come se lui fosse l'uomo della mia vita e fossimo in un film anni 50
ad una festa di fine anno all'aperto
ed ero felice.

domenica, giugno 26

un macello.

non ricordo nulla oggi.

ho bisogno di baci
sulle mani,
sulle braccia,
sul collo,
sulle guance
e sulle labbra

venerdì, giugno 24

ma ti pare che una a diciott'anni debba essere cosi triste,depressa e demotivata.

io visibile donna mastodontica dalle sembianze monumentali sono infelice.

giovedì, giugno 23

ho smesso di cercarmi, da quando ho sentito parlare voi.

io me la cavo malino
io non me la cavo affatto.

il perbenismo è alle porte.
la spregiudicatezza è arrivata, accomodandosi sul divano.è li che legge un giornale.

parenti serpenti.
io odio la mia famiglia.odio i miei geni.
è TUTTA gente del CAZZO.
con comportamenti del cazzo.
pensieri del cazzo.
carattere del cazzo.
fisici del cazzo.
ma sopratutto che amici del cazzo
MI-STATE-SUL-CAZZO.


era inverno, pochi mesi addietro, stavo male.loro si che sapevano come tirarmi su.
che gente per bene!
enrica non puoi farti questo.. la gente che passa per strada chissà cosa dice!
enrica non puoi dormire a casa di tizia perché tu hai una casa la gente chissà cosa pensa se dormi a casa di altre persone!
enrica i tuoi amici sono tutti tossici!
enrica hai cattive compagnie che ti influenzano!
enrica cosa sono queste foto!
enrica tu fumi?!
enrica mi deludi!
enrica sei grassa!
enrica non mangiare!
enrica che vuoi mangiare per cena?
enrica non uscire!
enrica sei sempre vicino al computer!
enrica sei cammini ti fa bene!
enrica hai preso qualche chilo!
enrica sei una delusione!
enica tu prima non eri cosi, mi deludi, sei cambiata!
enrica vediamoti!.. sei ingrassata!
enrica devi dimagrire sei obesa ora diventi come la mamma!
enrica non sei brutta!
enrica che schifo come ti vesti!
enrica sii più femminile!
enrica tu non sei grossa, sei cicciottella ma comunque sei tonica hai il culo soldo, e poi hai dei begli occhi dei bei capelli, delle belle labbra... sei simpatica!
enrica come ti trucchi, ti sembrano gli occhi strabici!
enrica cioè si architettura però non è arte!
marta è bellissima, è stupida ma bella, e poi disegna benissimo, anche se neon si impegna abbastanza!
enrica hai i capelli bruciati da metà altezza che schifo sembrano paglia, tagliateli!
enrica hai il labbro superiore troppo grande!
enrica hai il mento troppo sporgente!
l'enrica qual 'è? aah ok, si quella bionda, a mie me pare na troia, si una di quelle che usa gli uomini, e vuole stare sola.
enrica è bella se dimagrisce altri 20 chili.
la marta è bella potrebbe fare la modella, ha un fisico ed un viso!
enrica quando mi presenti tua sorella?
enrica in famiglia tua son tutti belli!
enrica non sai parlare!
enrica non urlare!
enrica non sai mangiare!
enrica io ho fame, te?prendi qualcosa? no?la sera devi pur mangiare qualcosa, non puoi rimanere a digiuno!
enrica se non mangi qualche volta non ti fa male!
enrica secondo me il trattamente non funziona, i 10 chili che hai perso ora li riprenderai. se non il doppio.
enrica a dieta?she! mangia! che stai bene tutte fisime tue sono!
enrica non mangiare!
enrica stai vomitando? non vomitare!
enrica prima ci riuscivi a dimagrire!guarda quant'eri bella e magra!
enrica come fai ad essere sempre positiva!
enrica non essere negativa.
ernica sei pesante!
enrica smettila di lamentarti!
enrica che gusti del cazzo!
enrica mi piace come ti vesti!
enrica la spicci!
enrica io accanto a te vedo uno .... uno ... bhe.. uno.. sai, tu sei alta, quindi uno alto..poi  uno.. bhe non so come lo vedo.

con voi sono felice. 

io volevo morire.sul serio.
se non mi ammazzo e perché prima voglio sapere come andrà a finire quest' opera teatrale tragi/comica.
ma se un giorno esausta (e un giorno prima o poi accadrà) non chiederà perdono per andar a finire nel Purgatorio. Perché se esiste un dio, e se dante ha ragione, è stato lui ha indurmi in tentazione non Ade o Satana o chiunque altro la posto suo. no è stato lui quando mi ha messo al mondo. quindi che non rompesse le palle, io ho vissuto come potevo. e che mi metta dove vuole.

che non ci induca intenztazione ma liberaci dal male.Certo!

non mi va di rispondere alle vostre domande, non mi va di dare una spiegazione alle mie gesta, non mi va di continuare un dialogo con voi, non parliamo di me, fate come se io non esistessi.io non vi farò più domande.
cercherò di morire lentamente. 

ora i fari sono puntati su di voi.

ciao





mercoledì, giugno 22

il mio urlare rafforza muscoli
la sua crostata fa venire le carie
andiamo a fare alba a Parigi

non ne sono sicura
l'ansia, le cose ,le mani, le valigie,le pareti, i prati
i jeans che rimarranno verdi
e ci rimarranno anche frasi fatte fra i capelli
ma quando torneremo non mi amerai
perché ti sarai stancata di me
perché sono un peso
e di fianco a me non ci si vede nessuno
o ,forse,continuerai ad amarmi
 perché si stava bene a Parigi assieme
e magari prenderemo casa li
crescerò e il tempo ci allontanerà
da noi che corriamo in campagna, noi nel grano, noi sulla spiaggia
noi che cantiamo a squarciagola
dalle persone a qui volevo bene,
mi allontanerà da me e dimenticherò la persona che sono ora che ero allora
e magari non sarò diventata quello che ora vorrei diventare e sarò anche io una precaria che non arriva a fine mese che fuma troppe sigarette che vive con il cane e va sola in bici perché ha paura dell'auto
che fa la spesa sola,che parla sola in casa quando non troverà la giacca marrone
o magari conviverò con qualcuno , ma non lo so perché
non lo so le ansie le difficoltà le grida la pesantezza non lo so.

tutti si scorderanno di me.
la gente si scorda..

martedì, giugno 21

E TU VOLAVI COSI ALTRO CHE OGNI VOLTA MI ERA IMPOSSIBILE VEDERTI

volavi così in alo che ogni volta era impossibile vederti
quando spiccavi il volo
ascolta.

facevi arrugginire anche le mie croci di plastica
le mie mani si sgretolavano al suono della tua voce
la tua pelle pesca
andammo in campagna a vedere le pale eoliche girare al tramonto
andammo in un solstizio d'estate quando il cielo diventa albicocca
e i nostri cuori furono zucchero filato
che ci impasticciammo le nostre mani per mangiarli
i tuoi occhi chimici che mi baciavano da lontano
i miei capelli biondi bruciati dai tuoi che cerano fiamme rosse in quel martedì in cui non mi piacevo
e facevi di tutto stando in silenzio
le tue mostre dai rigattieri
le sigarette spezzate e noi su quel pezzo di asfalto in aperta campagna quando,
 mentre rullavi ti avvicinasti per chiudere,
e la tua saliva era propedeutica alle mie labbra

gli anfibi non ti piacevano e quel giorno me li sfilasti assieme a tutto quello che avevo addosso
non volevamo permearci

tu che eri il più trascinante per antonomasia
non volevi camminare anche quando io alzandomi cercavo di trarti su
cosi ti sei steso e io sopra te.
e allora non mi andava neppure a me di far nulla.

non c'era vento
ne caldo.

domenica, giugno 12

le maux de tête.

limoncello per far passar la nausea
la depilazione ti rende leggera
e indossare vesti fosforescenti non è una buona idea se hai mal di testa
reduce da sbronze illegali
poi andiamo via senza farci vedere rubando vodka e rum
rullando e godendo.

mauro torna.
che i prati sono in fiore ma piove su i nostri volti silvani sulle tamerici su i pini e cosi via scorrendo.

aperta al pubblico.

domenica, giugno 5

più o meno come andar per mare la notte

alcuni se li guardi hanno la faccia già da vecchi.
lui ha la faccia e le braccia di uno che da vecchio e come ora solo con i peli bianchi.
solo quattro giorni 
interminabili
solo quattro giorni
e triami(-)su tu 
sappiamo raccontare le storie ma non ci crediamo
_ salve è enrica che vi parla! l'aereo sta per decollare.
_ciao sono enrica è da due giorni non fumo
_cio enrica
_carne
 
sergio deve morire.

ora che finisco di mangiar le unghie ti vengo a trovare.
ora.
un attimino.


farfugliare
due mesi e poi Berlino per una settimana 
ci decomporremo 
e ci ameremo

_hey enrica nice too meet you
_i'm franck nice too meet you too

dislessica.ecco quel che sono.
impariamo a parlar l'italiano amore 
e poi inizia ad amare le mie braccia e la mia faccia. 

esausta.

tra due minuti questo umano esploderà. 

sabato, giugno 4

moriremo d'overdose poveracci a noi.
o saremo dei vecchi con lobi penzolanti , voce rauca e una casa troppo kitch
che non so che farmene della mia vita e quest'estate metto un punto. una fine a tutto.
quando si arriva alle estreme conseguenze.
sfigata. ecco.

lunedì, maggio 30

i preamboli della vita.

rasarsi la pelle

mettere i gelati nelle mutande
avere le dita verdi per gli anelli.

tesa come un palo della luce
che verrei in faccia
mi fan tutti muro.

non concepisco la società nel suo insieme
non concepisco la società nel mio insieme
che poi io son fatta per la solitudine
uno poi ci si abitua
ma sono per il cosmopolitismo
un po come Alfieri
riprendendo anche il preromanticismo e lo strum und drung
sommariamente
son fatta un po così
e la penso come Rousseau l'uomo è nato nella buono e la società l'ha incattivito anche se Hobbes non aveva torto homo omini lupus vince il più forte.
e poi riprendo più o meno le ideologie di Lucrezio Epicuro e Diocleziano.

indosso le stesse lenti a contatto da circa tre mesi
ma i miei occhi non rifiutano nulla
accettano tutto
indosso occhiaie grandi e viola
perchè non dormo un meccanismo si è inceppato 

e io non avrei coraggio a guardarmi negli occhi
fa talmente buio che inciamperei 

mi manca un pezzo per tutto
e siamo in ritardo
ed ho mal di testa 
le parole mi morivano in gola 
e su gli occhi che con lentezza 


non sono innamorata e parlo di amori perduti 
non vale

Facciamo sesso e finiamola qui. 

mercoledì, maggio 25

ogni tanto

io a giorni andrei a scazzottare la gene per strada
che mi sta sul cazzo
altri invece mi vine da abbracciare sconosciuti
di andare in pesotti e abbracciare chiese e case
oggi Aradeo a Noha e Galatina
mi sono innamorata della terza 
volevo abbracciare le facciate delle case che erano vecchie ed alte,
le chiese che erano lucide 
la piazza che era ovale il pavimento che era stropicciato
volevo abbracciare i vecchietti che parlavano fuori i bar 
ho amato questo pomeriggio 
e il cuore è stato bene. 

lunedì, maggio 23

ora ho le occhiaie persino al cuore

il delirio la devastazione
occhi color bracia e occhiaie persino al cuore
inglese italiano tedesco

ma  non è ancora finita
ascoltavamo musica che pareva provenire dalle pareti e dal soffitto
come bolle di sapone lente,dense che marciavano a ritmo di hyperdub
i bassi entravano
le nostre teste che ridevano
eravamo leggeri
capaci di lievitare nella notte
e nuotare nel umidità di un sabato sera marittimo
lungimiranti
Crittoanalisi di gente robotica
eravamo bracia
e bruciavamo

venerdì, maggio 20

ciao sono ern mancano 49 minuti al giorno del mio diciottesimo compleanno e sono un luogo comune.

se mi troverete in giro barcollando e cantando poesia bucoliche,
 lasciatemi andare
signorotta di campagna dal linguaggio maccheronico
procrastina per le vie note artificiali che sanno di sale e navi
che il sole, a dirla tutta,par di duna ma non si butta.
e se poi a questo vacillar di voci brute senti un suon di campane unite
pensa al sole che li aspetta.
ci sono vesti ,stivali in ogni dove
e noi sulla sabbia a scalpitare
e quando il giorno nuovo sarà arrivato
noi umidi la pelle avremmo trovato
e i miei capelli parranno campi di fieno
e il trucco sbavato e il viso di nero pieno
pensa all'amore da duna donna donato
e mai da nessuno conservato.

giovedì, maggio 19

mm si ciao.
mi fa piacere che tu non mi stia ascoltando
cioè volevo dirti, se si poteva non lo so magari così ogni tanto incontrarci cioè se posso cioè se puoi.
no vabbè scusami niente ciao.

martedì, maggio 17

non cantare se prima non mi hai nelle corde vocali che mentre intoni note, io sono li che prendo il vento in faccia ad occhi chiusi.
-non dovevi prendere i miei occhi ieri sera,non dovevi farlo-gli scrissi su quel bigliettino,prima di scendere le scale di emergenza e andare via.senza dirgli il mio nome.
lui il giovedì sera era li, non era sicuro.era uno sconosciuto,visto una sola volta ed eravamo fatti. ma era li che rullava il thc che aveva nel Idiota di Dostoevskij,edizione dell 75' francese, e senza alzare lo sguardo mi disse- A volte l'uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza.-ridacchiando- gli occhi sono in tasca, sapevo che saresti venuta a prenderli.

prendi.

con il tuo vezzeggiare, filosofare
siamo incoerenti dimentichiamo noi stessi ed il secondo prima
ecco siamo noi da un altro punto di vista
entra in gola e vienimi
il tuo fare mi stuzzica le ghiandole
il tuo fare mi solletica i polmoni
farciscimi
del tuo non essere
e nelle eterno ritorno vienimi a prendere sempre alla stessa ora
sempre in quel sabato pomeriggio.
gozzovigliando di noi stessi e dei nostri occhi
-tanto vale che tu non parlassi- mi dici
-tanto vale che tu mi prenda-ti dissi con voce tremula
e dislagavo ai tuoi tocchi
dislagavano i miei occhi.
mondo che non vuoi
vento e parlo
 rispondi scoprimi
non fingere tirami
su con le nuvole.
Spinoza ci entra in testa.

che mi fanno paura i sentimenti. tutti.

lunedì, maggio 9

nous au contraire

ladra di topi inglesi cibernetici scolastici.
perché non ci va di comprare i muse

rilegando pezzi di lettere di gente sfatta
distrutta

divoratrice di biscotti
colombe pasquali e yogurt

vorrei cambiare cervello.
cristo aiutami.


non riuscirò mai ad aver il loro corpo
mai sarò cosi bella e perfetta e leggera
come piace a me. mai.
io che speravo di perderne venti.
non sarò mai intelligente e perspicace
colta con un grande scibile
e grammaticalmente corretta
nessuno mi concepirà in quel bel modo
nessuno mi concepirà in quel modo
ma dove voglio andare?

sino a due minuti fa volevo bene al mondo.
ora per la felicità fumo sigarette spezzate e bevo limoncello fatto a casa.
mentre Giulia beve malvasia e fa brindisi alla vita mia

venerdì, maggio 6

N.P.E

ciao uomo dallo sguardo di pietra
e dai capelli stracciati

fondamentalmente dovresti aspettare che mi operino al cuore
andiamo a far chilomenti che nei sogni non ci si stanca mai
ci sentiamo strum und drand da quando abbiamo perso

mi piace che ridi sempre
ed hai le spalle grandi e poi sei stretto sotto
sei un burattino di quelli belli
che ti vien da muoverlo e parlarci per ore

tutto si procrastina e si dissolve
il melodramma dei soliloqui per strada.
quando c'è tanto da camminare ma nessuno con sui parlare.
ma preferisco il soliloquio al dialogo.

sonetti perfetti e poi ogni tanto una voce fuoricampo ci commenta al pubblico
e noi faremmo finta di non sentirla ridere.
la gente ci intimorisce molto.
andiamocene
che tra tipo quindici giorni divento di un anno più vecchia e penalmente punibile.

mercoledì, maggio 4

quando sarà.



distruggeremo musei di quattrocento metri quadri a pagamento.
perché preferiamo distruggere e riciclare.
avrai lo sguardo assorto come in quei quadri contemporanei
e i muscoli rigidi come in quelli futuristi
che non capirò mai se sei triste o stai ridendo.
e spererò che il cuore ce l'abbia in tasca perché nel petto non lo sento più
spero che sia stato tu a rubarlo dopo l'abbraccio
dopo aver costruito il museo di arte contemporanea con i nostri volti da per tutto
con i nostri corpi da per tutto.
con i nostri geni da per tutto.
prima di averlo distrutto.
ci piacerà andare in giro in bici di mattino dopo aver bevuto tutta la notte sotto
un ciliegio e aver fumato in compagnia del nostro amore chimico
della la nostra fame chimica ma non di cibo.
sospensioni lineari di disordini alimentari
di carezze rigurgitate spinte prese  premute
pressate graffiate schiaffeggiate baciate.

parla perché la tua voce è l'unica ad azzittirmi.
sei metadone ed anestetico.

martedì, maggio 3

madonna che ansia.




uccidetemi.

cercasi disperatamente

capelli lunghi biondi non bruciati
viso fine delicato, carino magro senza doppio mento
occhi grandi ed espressivi
labbra carnose
corpo esile
costole visibili
sterno visibile
seno piccolo
pelle morbida e rosea
sedere rotondo
gambe lunghe e magre
intelligenza
estro
voce cauta e femminile
eleganza nei modi e nell'essere
volontà
carattere.

è sempre la gravità a schiacciarmi.

la cosa che mi fa più rabbia e che lei ha tutto quello.
sa essere un quadro in fotografia
sa essere musa
e tante altre belle cose

io non so che essere questo straccio di donnetta
vuota senza morale, senza nulla da dare
con il cuore rotto spezzato e pisciato

non so far nulla se non star seduta a guardar film leggere ascoltare musica e fare sogni inventare fiabe
a dirle cosi sembrano tante cose, ma in realtà non lo sono perché nessuna delle cose so fare bene.

lei seduta li, invece, è capace di fare tutto.
idilliaca presenza.
l'apoteosi della semplice bellezza.

se potessi tornare indietro opterei per non nascere.

domenica, maggio 1

non dovresti,
ma mi manchi.

mi manco da sola.

salvatemi.

venerdì, aprile 29

siete solo capaci di mettermi rabbia

che mi venisse l'infarto un giorno di questi.lo spero.

con voi non so che urlare tremare e piangere.
non penso di farcela più.
ed ho la guancia che brucia ancora e la testa che brucia ancora e il cuore che brucia ancora.

che qualcuno mi salvasse.
vi prego.

martedì, aprile 26

Ho bisogno

abbracci
musica 
sigarette

non sono a mio agio qui.



e per fortuna ne ho persi dici,per fortuna.

sono io che sono fatta male mi disprezzo
sono fatta proprio male.
tutta intera

vorrei poter affrontare tutto diversamente
vorrei poter avere un michele che mi dice di non piangere perché è un grande artista

non ci posso far nulla.mi faccio profondamente schifo.
e tra un po scriverò una scenografia per quanto faccio schifo.
profondamente.
e se prima faceva schifo come scrivevo ora ancora di più.
che non so che scrivere
e non mi sforzo che è peggio.
e nulla insomma volevo scrivere e ho scritto.
nulla. solo poche parole.
ultimamente mi annoio facilmente e mi sento piena di tutto.
vuota, mi sento vuota. senza un senso critico e logico-morale.

non ho impatto se non quello fisico,mastodontico.sono strabordante.
tanto da essere vuota proprio.

sai proprio ieri ho sognato di star dormendo e ad un certo punto mi sento male di stomaco. allora mi alzo e uscendo dalla mia camera c'è un corridoio lungo e io cerco il bagno che non c'è ,per questo vomito per il corridoio.
poi mi ritrovo sommersa nel vomito che nuoto ed inizio a sudare ed arrivo in un isola dove ci sono gli alti che festeggiano con latte e cornetti e poi andiamo a scuola per la foresta.a scuola tutto normale una volta uscita da scuola mi arrivano messaggi :c'è a chi manco. in serata andiamo in spiaggia a fare un falò a cantare e guardare le stelle.
non è stato un sogno facile.


mi sento sinceramente scomoda nell'insieme.

smettetela di essere cosi magre e schifate dal cibo.
e io smetterò di essere l'incontrario.con depressione acuta.

sabato, aprile 16

uomini non servono a nulla, se non per scopare.
son solo degli animali con memoria storica.

diventerò lesbica e scriverò saggi femministi.
che si fottesse Schopenhauer.



lunedì, aprile 11

K era immersa nel fragolono ed io l'ho asciugata con il fono.

a volte la gente può sparire non temere. è normale.
non aspettarla però. fa male. te lo giuro.

non so cosa sia reale.
il fatto che tu mi manchi.
il fatto che in realtà non credo che mi potrò mai innamorare.
il fatto che non abbaia mai visto amore in casa mia.
il fato che non credo che la gente si ami per davvero.
il fatto che l'amore è come un frutta una volta che stagiona invecchia ammuffisce e si deve buttare.
non come il formaggio che con la muffa si protegge dai batteri.
il fatto che preferisco l'amore platonico, leggere un libro, ascoltare musica, disegnare.che a te.
il fatto che ho imparato dei monologhi a memoria e non ho bisogno di alti protagonisti nella mia vita.
il fatto che non potrei parlare finché non verrà il momento.

se arriverà

saremo rossi come la moneta da cinque nel mio zaino,
come il mio zaino
nel quale il vino si è versato.

perché tu berrai troppo
perché io fumerò troppo
saremo rossi come il tramonto che nello stesso pomeriggio ci lascerà alla luna

venderemo abbracci gratis perché avremo bisogno d'affetto.
non vederti fa male alle braccia e al torace

domenica, aprile 10

TUTTE PUTTANATE .

che schifo.
ciao.

domenica, aprile 3

Ho bisogno di vedere B.

ciao.
posso dirti che ti voglio un bene improvviso?

io quando da piccola mi dicevano pesce d'aprile pensavo sempre ad un pesciolino arancione con i contorni rossi.


eco 
ed ho l'eco dei tuoi gesti impacciati
dei tuoi gesti collaudati
delle tue mani bagnate 
dei tuoi polsi eterei 
dei tuoi capelli sporchi. 

c'è un acconciarci di petti proposti per il novo diavolo serale.

la ragazza che volava sulle strisce pedonali.

quando corri in discesa par di volare.
ti senti leggero ed è bello.
in questi gironi dal tempo felice 
non si pensa.
si grida e si corre per riscaldarsi. 

prendi un coltello e punta dritto al cuore
cospargilo di panna.

frutti di bosco e thè.
frutti di bosco e te.

smettila di correre.
ho smesso di cercarti. 

di notte le strade erano troppo strette
troppo buie 
puzzavano di piscio e spazzatura 
i muri erano di laterizio i poster erano strappati
che stavi correndo e saltando staccionate alte 3 metri 
ed io sono inetta.
ma smettila di correre
ho smesso di cercarti.
vado a bere. 


giovedì, marzo 31

solo diciassette tiri.

fondamentalmente i problemi sono tre:
_   xx
_   xy
_          scuola    
          vita sociale

quello che ci faceva andar avanti erano i piedi.

volevamo far del male alle nostre ginocchia livide
griffate, rattoppate, sbucciate.
perché cosi sarebbero state più belle.
perché poi avremmo potuto curarle
e riscaldare i nostri piedi freddi.

e mentre camminavo su scomode strade,
che non erano mie,
 i gas dell e auto all'ora di punta mangiavano il sole che riscaldava
quella fresca giornata primaverile.
la camicia di jeans che avevo era troppo strappata per farla vedere a te
.mentre camminavo ,ad un certo punto, le mie orecchie non sentivano nulla se non un trombettar circense di un piccolo emigrante postato di li duecento metri,che con le note spiegava il perché di tanto amore con una musica triste ,che vederti fa male alla vista al sangue e alla pressione.
c'eri in quel alienarsi di gente
in un modo mio
come c'erano i cani con i loro padroni fighi alle ore quattordici e tre di un martedì pomeriggio presso i viali di alcuni uffici pubblici
che ho raggiunto la quiete nel momento in cui ti ho visto
un bacio a te che non ci sei
se dovessimo scontrarci un giorno,regalami un ventaglio con su scritta una poesia
che fa tanto settecento e amor cortese
che fa tanto me
Che la sig. Giorgione era elegante e aggraziata colta nella sua saggezza ricca e veneranda
i suoi beni potevano sfamare il terzo mondo
collezione privata di armi da fuoco cappelli, quadri,stemmi, lampadari e poltrone d'oro.
un hardisc pieno di poesia non vale nulla se non ci sei tu.
e se tu non ci sei , non ha senso.
non ha senso.
se mi leggi non esisti.percepiscimi e paragonami.
non ammutolirti che mi preoccupi.
mangiamo carote ,mio bux-bunny,
sul prato dietro scuola
che ci faranno diventare arancio al sole, e poi andremo per le vie del borgo
ma la donzelletta non vien dalla campagna ma dai terreni occupati dai pannelli fotovoltaici.
sul calar del sole berremo del te alla pesca
ma tu dici che la mia di pelle è migliore
e che io son la pesca.
ed allora fanculo thè.

lunedì, marzo 28

era un giorno pari.

andremo a rubare mattoni dal cimitero che stanno costruendo.
che forse la situazione non è buona
i tuoi occhi erano lapidi su cui avrei potuto morire
e i tuoi occhi erano lapidi su cui sarei voluta venire
cantavamo con quel cazzo di amore in gola dei giorni trascorsi, dei giorni passati
 i tuoi occhi erano gonfi come due canotti pieni zeppi di emigrati
e vedevo mare da per tutto.
mi chiesi come stavo tu mi dicesti che avevo il Giappone nelle mani.
le tue mani erano morbide e umide che minacciavano sogni erotici
con i miei seni pesanti e le tue mani avvolgenti
e vorrei morire su i vostri aerei improvvisati.
ti ho sognato alla fine,
 ed eri stupefacente
se non ti potrò rivedere per davvero
 ci saranno i trip che ti faranno amare senza un freno
e non fa nulla
io mi massacro il cuore.
in questi giorni di merda in cui non esiste nessuno
in questi giorni di merda in cui vorrei che ci fosse qualcuno
e ti porterei in una discarica in periferia dove le macerie faranno da colline
e ti fare i venire con le mie cosce sulle tue
tu sapevi di fumo.
sei sesso e metafisica.
che i tornado ci parranno delle comete artificiali
e allora esprimeremo sogni altrettanto artificiali che non si realizzeranno  mai.
che i morti in guerra siamo noi
con i nostri corpi nudi
con i nostri corpi sudati
con i nostri occhi bracia perché avevamo fumato il mondo assieme all'inquinamento
io ne avrei bisogno.

mercoledì, marzo 23

non ce la sto facendo più-

martedì, marzo 22

claustrofobia

che ho troppa gente in torno
troppe cose da fare
e mi vien da rimettere

che puzzo di vomito e tu sei ancora più troia di quel che pensavo.

è arrivata a G.
quella faccina dagli occhi asiatici te la vado a sbattere su di un muro.
e non sono mai stata cosi seriante ubriaca che al prossimo invito lo faccio.
ti ci trovo in mezzo a tutto.cazzo fai.
il bello e che ti invidio per davvero.


e con lui avrei potuto studiare la meccanica quantistica, la fisica e la chimica senza annoiarmi.
ma tu rovini quanto di più Platonico c'era nella mia vita, per ciò te ne vai dritta dritta nel buco dell'ozono.

ciao T.

you kiss me hello

lunedì, marzo 21

a volte penso seriamente di ammazzarmi

se non lo faccio è per accidia.

a me non mi caga nessuno

sarà che parla l'ubriacanza molesta della domenica alle 00.44
ma ma ,a parte pedofili di Avetrana ubriachi e zalli, non mi caga nessuno.

che ansia signori.
io cerco,cioè cierco, non è vero che cerco,cioè si è vero,ma non si può dire perché mi sa che chi cerca non trova, cosi dicono,che le cose vengono quando meno te l'aspetti,ma io non me lo sto aspettando che due palle.
va bene io (non cerco)un anima tonalmente a me cromatica e abbinabile.
ma non appiccicosa come la vinilica.no.non la voglio così.
mi serve na cosa così.
hei,sine.
terrona inside.

mannà. sotterreggiatemi.
fanculo pensiero.
spiegatemi.nha.

sabato, marzo 19

che la dritta via era smarrita.

a noi è necessario il caos
attratti da quello stato semi orgiastico del terrore

vedo gente che cammina
ma perché cazzo sta camminando, si stia ferma.
io sono in crisi, non vedo il motivo di camminare
e me lo chiedo, di certo non mi rispondo - perché sto vivendo-
non è una bella risposta.
io sono spaesata e non so perché sto qui a far tutte queste cose o bensì a far nulla.
perché ci affanniamo cosi tanto ma non stiamo facendo nulla.ci stiamo distruggendo a furia di fare.
stiamo fermi.quanta frenesia.
ma la gente se lo chiede perché cammina?
perché va avanti?
se se lo è chiesto almeno una volta nella vita non si è dato una risposta.
ne son sicura.
o se se l'è data era di poco conto
non ha dato il giusto peso alla domanda o alla risposta.
che palle, i dogmi della vita, oggi come oggi nella nostra era non dovrebbero esistere dogmi.
mi sento un essere umano calcato sulla pietra che vive in questo stato di semi coscienza
,invece che nella natura, in delle cose chiamate case
sono li che aspetto aspetto aspetto qualcosa
Dicono che il futuro dobbiamo aspettarlo e accettarlo e dal brutto ricavar buone esperienze
ma che palle!
no , io voglio sapere perché sto qui ,
e se nel frattempo che lo scoprirò, passeranno anni ,non vuol dire che mi son arresa.
è vero che il tempo è passato, ma io sto qui- dirò.

quindi io ora non so che farmene di me.

 perché a me non mi va di far nulla.

certo da passiva non voglio vivere, ma mi sento intrappolata in un meccanismo che mi dice di far determinate cose e altre no questo e non quello. e mi sento stretta. abbiamo dei limiti non voglio i limiti io.
ne tanto meno dei gradini troppo alti da raggiungere.
sono di un invidia assurda.tutto mi fa invidia. tutti.
e non mi va. perché i gradini troppo alti rischi di vederli e basta ma mai di viverli.veramente dico perchè una volta arrivati in cima si cerca di più e di più non c'è e che fai?
perché io vorrei accontentarmi della media,più che accontentarmi io la preferisco la media.
ma c'è gente che non lo fa ed imperterrita corre. che poi se è il loro obbiettivo, buon per loro, beati loro anzi, l'invidio. allora fa di tutto per arrivare in alto, ma che se ne fà?
basta. che palle. la smettete di essere perfetti. la gente perfetta mette ansia. per perfetto non intendo perfetto. anche la gente perfettamente imperfetta, perfettamente incapace mi mette ansia.
la perfezione mi mette ansia. e se la prendo da questo punto di vista, tutto è perfetto e tutto mette ansia. e in un certo senso tutto mi mette ansia. è vero.

in conclusione.
non ho una conclusione.

venerdì, marzo 18

non è il momento di nascere.

una polacca per strada ha detto curva. ed io so che vuol dire.quella sboccata!

ed eravamo contenti che il nostro amore non sarebbe stato amato
noi non ci amavamo

quando eravamo seduti con loquacità su i gradini di quella chiesa da noi sconsacrata
che ci vedeva in ogni modo
ogni sabato sera
tu mi sorridevi e masticavi il mio nome con quei denti che si son ingoiati il paradiso 
e i nostri erano occhi fermi e pieni di tutto 
come quelli dei bambini 
ed eravamo in mezzo a loro
con il sangue al cervello perché non sanno di cos'altro riempirlo
li con i nostri salve e arrivederci
eravamo stanchi e ubriachi


ed esisti in qualche modo come la perfezione del brutto
come la perfezione dell'imperfetto.

cosi mi tieni tra le dita mentre la primavera a giorni avrebbe fatto la sua comparsa.




N.B.:in corsivo ho citato in malo modo due frasette di questo libro che mi è capitato tra la mani e sulla retro aveva scritto qualcosa di simile.

giovedì, marzo 17

pensate un pò

mi fate pisciare.

che domani come oggi sarà una bella giornata e noi non entreremo a scuola perché appunto è una bella giornata.
che a noi piace veder film e leggere sopratutto se è una bella giornata, e si può andar all usato a rubar dai cenciai  qual cosa di morto per farlo rivivere. e poi in campagna a leggere.
noi non abbiamo mp3 ma mangia nastri.

alle ragazze piace il verde.
oggi è san patrizio e non ho bevuto.

che ci piacciono quei libri umidi che parlano di cose che son luoghi comuni
tipo l'amare l'ansimare l'odiare il vivere.cose di questo tipo.
che brutta la città vista dal basso.

amo le candele.e c'è odore di cera.

che è bello quando sciolta ci metti il dito e poi si asciuga sopra.
è bello tipo quanto la colla vinilica che si fa a pellicina
o quanto il rumore della bigbabol alla fragola che ti scoppia in faccia dopo aver fatto una mega bolla ,che da tanto non riesco a fare
o quanto la vocina ad elio
o quanto disegnare con gli acquarelli sotto la pioggia.
più o meno come queste cose è bello.

comunque voi mi fate pisciare.non c'è alcun dubbio.

mercoledì, marzo 16

che ne sarà.

ed oggi film.

che son un po soddisfatta di me stessa
perché inizio a vedere le scapole e le costole
perché ho le cosce più magre e le bracca e la pancia
e che ora son sei e tra tre settimane e mezzo dovranno divenire dodici.

che se il 21 maggio è vero che moriremo
io starò stesa sul pavimento a pancia in su
con un calice di vino, paglia rullata e questa
cosi muoio di cuore mentre Gesù cristo scenderà tra noi mortali.

se ci fosse anche un altro tipo di lui sarebbe perfetto.

non mi baciare più sul incavo del collo che io muoio.
anzi fallo pure, tanto è l'apocalisse.

che mi dovrai prendere lo stomaco attorcigliarlo
fanne un fiocco.
e io ti bacerei ovunque.

M ed M

oggi va cosi che va cosi.

ci son quelle inaspettate persone che ti rimangono nel petto e poi ti fanno vibrare quando ci parli a distanza di anni
e ti mettono in crisi.
come M con M.

M mi ha detto come vanno le cose, dall'origine. ed ora lei è in crisi.
ma se lei è in crisi, io , che son composta da lei, muoio.
e se muoio io non fa nulla. ma lei non può crollare.

e allora ora stiamo lavorando su lei che è qui con Lui
ed M che è la e non sa di lei,anche se prima lo sapeva.
ad M faceva sesso dall'origine M.
e quindi nulla.
M non può star in crisi.

che poi questo M qui, una volta ha finto d'essere il fratello di M per mia madre
ma mia madre c'ha creduto solo per i primi cinque minuti.
M ci ricorda i vecchi tempi.
e forse è anche per questo.

lunedì, marzo 14

ho capito che non mi vuoi bene dal modo in cui mi parli-
ho capito che mi vuoi bene dal modo in cui non mi parli -


mi innamoro del primo vocione per strada.

domenica, marzo 13

sto male da morire.

da quando non ci sei te, non ho più voglia di truccarmi
vestirmi pettinarmi lavarmi mangiare.
cioè da oggi.

ascolto troppa musica francese
guardo troppi film francesi senza sottotitoli
e potrei andare anche in Olanda o Norvegia
non mi fa nulla.
impassibile al mondo.
e  basta.


e mi taglierò la frangetta per ribellione.
e inizierò a studiare.
che mi state sulle ovaie
 tutti
in un modo che non potete immaginare.
se sono incazzata non dite di calmarmi, e non toccatemi.
fatelo un altra volta e vi arriva una torta in faccia.
ed una me la mangio io perché mi son rotta di dover star attenta.
non rompete le palle, voglio gridare, fatemi gridare.
cazzo.
io vado a Parigi e non torno più.

sabato, marzo 12

cara, ti amo.

che mi vien voglia di innamorarmi.

che le sere che ho nel cervello son quelle.
e per una notte regalami il tuo sorriso.
nelle lenzuola pulite.
che non c'è nessuno.
e qui c'è il cielo bello
che ti fa venir il buon umore.
e mi vien voglia di correre nei boschi.

pregherei che tu mi leggessi.
e ti cucinerei le mie verdure speciali
e le mie salse e i miei dolci.
tra fuoco vino fumo e la notte piena zeppa di stelle
che solo immaginare che ci fanno li su sole,
 che anche loro son sole lontane e grandi ,
 mi vengono le vertigini.

che scappo. io prima o poi scappo.
chi se ne frega di me
che dopo ieri vivo ancor di più con l'ansia
dei miei stessi sogni che neppur li son al sicuro.

venerdì, marzo 11

Pesi sullo stomaco impediscono un corretto respiro automatico
ottundimento delle emozioni.
ansia, alterazione della libido.
non ho più voglia di venir a galla.