martedì, giugno 21

E TU VOLAVI COSI ALTRO CHE OGNI VOLTA MI ERA IMPOSSIBILE VEDERTI

volavi così in alo che ogni volta era impossibile vederti
quando spiccavi il volo
ascolta.

facevi arrugginire anche le mie croci di plastica
le mie mani si sgretolavano al suono della tua voce
la tua pelle pesca
andammo in campagna a vedere le pale eoliche girare al tramonto
andammo in un solstizio d'estate quando il cielo diventa albicocca
e i nostri cuori furono zucchero filato
che ci impasticciammo le nostre mani per mangiarli
i tuoi occhi chimici che mi baciavano da lontano
i miei capelli biondi bruciati dai tuoi che cerano fiamme rosse in quel martedì in cui non mi piacevo
e facevi di tutto stando in silenzio
le tue mostre dai rigattieri
le sigarette spezzate e noi su quel pezzo di asfalto in aperta campagna quando,
 mentre rullavi ti avvicinasti per chiudere,
e la tua saliva era propedeutica alle mie labbra

gli anfibi non ti piacevano e quel giorno me li sfilasti assieme a tutto quello che avevo addosso
non volevamo permearci

tu che eri il più trascinante per antonomasia
non volevi camminare anche quando io alzandomi cercavo di trarti su
cosi ti sei steso e io sopra te.
e allora non mi andava neppure a me di far nulla.

non c'era vento
ne caldo.

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