domenica, luglio 17

Saudade_è cosi che si dice in Portogallo.

ho lasciato che mi prendessi in giro.
con la voce che usciva dalla nostra gola come lamine e la gola un tubo di accaio che in petto si scioglieva
e non vedevo più dove che tu fossi. forse eri nei miei occhi su di un tavolo con una camicia celestina in una spiaggia. il mare che era fatto di lenzuli che con il vento creavano onde e tu su quel tavolo insolito in una spiaggia insolita sorridevi fumando e avevi del vino che pareva sangue e bevemmo alla tua salute che andava a farsi fottere
il sole era fioco, forse era il tramonto, ma non si decifrava la sua posizione.
e poi ballammo  perchè fa bene alle gambe
e averti , al cuore
sarei voluta nascere in un modo tale da poter intrecciare le nostre gambe
in un modo diverso da qual che sono
scopro che non mi importa più di nulla di nessuno
che nessuno mai c'e stato
ma ho bisogno di compassione nel senso di co-sentimento come dice kundera
pensando a te le tue lacrime lascive  erano gocce di bocce di cristallo inquinato disinfettato
coaguliamoci nei tuoi coiti
disinfettami che è meglio perderti
coltelli affilati è quello di cui ho bisogno, te e coltelli affilati
di baci soffocati ansiosi irrespirabili palpabili pieni rigogliosi forti densi
di carezze accoglienti capienti calde da far venire i brividi in pieno luglio
settimane che cerco di legarmi le mani con spago che brucia la pelle
non voglio disturbare il tuo amore che è cosi indefinibile ora.

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