martedì, luglio 26

non avevo niente da dire in quei giorni, così tutto mi sembrava strano e dentro me pensavo alle vite degli altri. cosa pensavano in quell'istante e per quale motivo parlavano in quel modo.
la notte non riuscivo neppure a dormire. Dormivo, ma sognavo ciò che di giorno pensavo.
Tutto.
Tutto aveva un significato più intrinseco, ed ero legata in un modo strano a gli altri. tutto ciò che pensavo ero convinta lo stessero pensando loro. E ogni mio gesto lo giudicavo con i loro occhi.
ma parlavo poco.
restavo molto a casa a leggere ascoltare musica. con l'intento di non farmi vedere.
cercando di distrarmi dal mio obbiettivo primario in quei giorni.
dovevo distrarmi  da me. servivano gli altri.ma gli altri erano troppi problemi troppi pensieri.
cosi volevo correre.ma anche questo mi era difficile.
e i pantaloncini "dimagrenti" erano fin troppo stretti, o ero io a sentirli tali.
cosi rimanevo in mobile a cercare di distrarmi da tutto.
l'unico modo che avevo per non sentirmi e salire in terrazzo e guardare un punto fisso in cielo.
un giorno il tempo era cupo ma si stava bene li su.. e mi addormentai.
dormiente sentivo degli aghi cadere, cosi mi svegliai, era la pioggia.non pensai più a niente.

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