mercoledì, settembre 7

le braccia non sanno ancora come abbracciarti
non cercarmi, non penso più hai sogni dove compari te
per questo gli ho disegnati su delle tele avanzate di un cattivo pittore
e ho cercato di far fuori uscire la noia attraverso il fumo di una sigaretta.

Mi hai chiamato miele perchè ho le api sempre attorno ed io ho una paura matta delle api
tra noi c'è quella cosa che distrugge e fa salire l'abile
i naufragi amorosi all'una di notte.

"ogni tanto ho voglia di ammazzarti" mi dicevo, ipotizzando una discussione con te.

uscivo in bici per raggiungerti
quando in strada c'erano solo gatti neri e cani randagi
avevo i polmoni aperti
e delle cuffie enormi.
fuori era una serata umida e il caldo soffocava
e correndo in bici era come respirare per la prima volta.
passando da alcune vetrine il paesaggio attorno a me pareva un film
tipo virus letale e robe simili
solo case e auto
e un po mi dava i brividi
questo è una pese per vecchi.

una volta, mentre io, giocando, osservavo persa il mio ombelico,
 mi spostasti i capelli dal viso fin dietro l'orecchio
e mi dicesti che se non fosse per l'umidità te ne saresti andato
portandomi con te
io sfatta, smisi di guardare l'ombelico e guardai te distrattamente,
e ti dissi che a volte vorrei picchiarti e ammazzarti
per farti capire cosa mi scateni dentro quando mi parli.
Poi son tornata sul mio ombelico, e trovandolo brutto e noioso,
ti chiesi di farmi vedere il tuo,
ma tu rifiutasti perché a te piaceva il mio
sopratutto il neo che aveva in basso a sinistra allora lo baciasti
facendo combaciare il mio al tuo.

Mi suona il cellulare
a me non suona mai il cellulare, penso che qualcosa non va.
in realtà wind non riesce a starmi lontana.
Comunque poi riprendo i pensieri
ho la cicca in bocca
e per le strade canto orribilmente
tanto nessuno mi vede.

A metterci ilarità eravamo bravi
come a fumare Chesterfield rosse da venti in una sera
("cazzo fa male fumare"pensiamo)
come a fare la mesta (io)
come a rullare (tu)
sapevamo che avevamo 10 ore a disposizione per impazzire
e ci stavamo riuscendo
ma lo sai di wallace
si lo so
e cosa?
non lo so, che vuoi sapere tu?
no niente era per vedere se eri attento.
ti distraevi con molta facilità
e io non ti ascoltavo
ma non perché non ci interessassero le nostre cose
ma tutto ci riferiva altro, allora da una parola iniziavamo a pensare tutt altro
e a fine serata non ricordavamo le quattro ore di discorso
dal racconto del giorno precedente che mia zia era caduta
e che i tuoi erano separati ufficialmente al fatto che wallace si era impiccato
e che la domenica la messa non la fanno più alle 10 perchè non sento più suonare le campane, o forse è perchè dormo e non vado a messa da 10 anni.
ma non ci interessava comuqnue e ci fumammo un'altra paglia.
io andavo e venivo in bici
avvolte ero tutta rosa e dato che ti piaceva mi portavi un frappe all'amarena
perchè ti piaceva l'idea di fare l'amore con una ciliegia.

ci annoiavamo li,
allora prendevamo la bici e guidavi tu
mentre io ero dietro sul sellino in piedi e tu suonavi il campanello ad ogni incrocio.
potevano denunciarci.
una volta abbiamo visto i carabinieri
e ti vennero le paranoie perchè non avevi documenti
avevamo finito tutto ciò che c'era di illegale
ma tu non mi ascoltavi , e poi eravamoin bici
a che ti servivano i documenti?
cosi non sapevi se guardarli o guardare dritto,
volevi essere disinvolto ma non ci sei riuscito
sembravi parlalizzato e io ridevo a crepa pelle
ci guardarono male.
poi iniziasti a correre e ad un certo punto ti fermasti
perché avevi l'acido l'attico alle stelle e io continuavo a ridere
ci buttammo su un pezzo di prato in campagna poco lontano
dal cartellone con una linea rossa sul nome del nostro paese per vecchi
e dal lungo ponte che porta a mare

eri esausto paonazzo e umido
e attuai uno dei mie metodi per farti "calamare"
ci addormentammo li.
mi svegliai che erano le 11
le zanazare c'avevano mangiato tutti, più a te che a me.
avevo 12 chiamate sul cellulare era mia madre che mi voleva avvisare che tra tredici minuti sarebbe arrivata
così ti svegliai baciandoti le labbra e gli occhi.

poi penso
io bevo troppo latte non dovrei bere tanto latte.
io sono intollerante al latte.
il latte gonfia e domani ,cioè tra 9 ore, inizio il mio ultimo anno di liceo.
Sarà il mio ultimo primo  giorno di scuola.

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