mercoledì, maggio 4

quando sarà.



distruggeremo musei di quattrocento metri quadri a pagamento.
perché preferiamo distruggere e riciclare.
avrai lo sguardo assorto come in quei quadri contemporanei
e i muscoli rigidi come in quelli futuristi
che non capirò mai se sei triste o stai ridendo.
e spererò che il cuore ce l'abbia in tasca perché nel petto non lo sento più
spero che sia stato tu a rubarlo dopo l'abbraccio
dopo aver costruito il museo di arte contemporanea con i nostri volti da per tutto
con i nostri corpi da per tutto.
con i nostri geni da per tutto.
prima di averlo distrutto.
ci piacerà andare in giro in bici di mattino dopo aver bevuto tutta la notte sotto
un ciliegio e aver fumato in compagnia del nostro amore chimico
della la nostra fame chimica ma non di cibo.
sospensioni lineari di disordini alimentari
di carezze rigurgitate spinte prese  premute
pressate graffiate schiaffeggiate baciate.

parla perché la tua voce è l'unica ad azzittirmi.
sei metadone ed anestetico.

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