lunedì, gennaio 31

vaffanculo.

morirò esplodendo tristemente e con una stazza al disopra della media stabilita per essere una persona normale
un accavallarsi di imperfezioni di stereotipi grasso e depressioni 
ed io che non riesco a trattenermi perché sono ingorda perché ho disturbi mentali
perché inizierò a far un qualcosa per cambiare
perché non c'è nessuno. perché non ci sono nemmeno io.
ma non riesco,e da un anno che lo dico ma vaffanculo non riesco.
ma devo cacciare i coglioni che non ho e devo riuscirci. perché sono una stronza bastarda.
e devo andare a fanculo. una merda di persona. mi piango a dosso e faccio schifo. 
la devo smettere smettere.per sempre. mi lamento ma non faccio nulla per cambiare. perché sono una stronza bastarda di merda. e nella vita non concluderò un cazzo, di questo passo. 
masochista del cazzo. 
devo smetterla. 
devo ripartire da zero.


domenica, gennaio 30

you could be happy



i'm not happy
and that's how my heart is not changing
bulimico e impassibile.

perché se dovremmo far un statistica
per l'ottanta percento non ha aspettative.

folle amarezza di destini paralleli
pieni di ipocrisia, per nulla malleabili.

immagino il verde i fiori i corpi l'acqua e il caldo.
e un tango tra la notte ed i lenzuoli bianchi e le citronelle accese.

sabato, gennaio 22

un personaggio in cerca d'autore

so che magari non sono bella
e che son troppo grossa
e magari non portò mai indossare una tua camicia una volta fatto l'amore
perché non mi staranno mai
e che dovrei dimagrire per avere meno problemi
che mi dici di volermi bene
ma mai che son bella .
e che ora sono a maniche corte con fuori 6 gradi e piove anche
e che magari vederti nello studio sul mio letto a rullare
sarebbe confortevole.
metto sempre in difficoltà  le persone me ne accorgo.
proprio per questo,non diciamoci parole.
stiamo in silenzio.
e poi chi se ne frega.
potremmo anche spremere i nostri cuori e brindare alla nostra
o versare il succo nelle piante.
ma forse non sei tu son io che non so che fare che dire
dove andare.

mercoledì, gennaio 19

quest'astio maledetto
l'invidia mi logorerà
la gelosia per le cose per le persone
audiolesa destramente

ho bisogno che tu venga qui
mi abbraccia e leghi le tue mani
alle onde bionde
ci parrà di stare in una barca
e poi le onde non son altro che cartone
e la barca una poltrona scassata

the killing  moon
altrimenti avverrebbe la mia
le nostre rivoluzioni inter-settimanali
i nostri occhiali rotti
i nostri occhi rossi
le nostre gambe spezzate
gli abbracci interminabili
la lunariarietà del essere lunari
andiamo a far un giro sul luna
_tu sai guidare una navicella spaziale vero?
vogliamoci del bene che fa male

sabato, gennaio 15

a guardare la mia vita mi vien da svenire

ho delle polacchine parlanti
e sembro un clown
voi avrete sempre i vostri mondi dove naufragare perchè non prederete nessuno vi piace trattare la gente come mosche e le schiacciate quando il ronzio è troppo forte 
ma a me non pare d'essere una mosca
non mi pare
sono incastrata nel sottopassaggio pedonale
tra siringhe bottiglie cucchiai cacate pisciate e preservativi 
e mi ritrovo a far cose che due anni fa non avrei mai sognato di fare
e vorrie non vorrei , non so
enrica paranoica
ubriacanza molesta
facciamo i punk-hc per le vie di san pietro vernotico piccolo paese di 14.449 abitanti
con i ccp nelle orecchie piene di spazzatura 
andiamo a Praga 
e poi ritorniamo a Berlino 
ti prego ritorniamo
tanto non sono come io mi voglio
non sono come tu mi vuoi
e francamente me ne infischio
felicitazioni del cazzo.

mercoledì, gennaio 12

ed ho oggi ho fatto una parlata con me stessa
del tipo di fronte a una tipa bionda come me
che annuiva in continuazione
e son andata pesante.
la gente non ci crede.
mettersi di fronte i propri difetti è benefico 
e a questo punto azzarderei diuretico.
attendiamo il giorno in cui otterremo tutta la grazia 
tre taglie in meno e delle tette più graziose.
attendiamo.
per ora dico che mi sono innamorata della nik adamo.

domenica, gennaio 9

9-1-11

• Problemi esistenti :troppi
• Come penso di risolverli: . . . 


angoscia e non arriverò a fine mese in questo passo.

il 12-12-12 
di noi tre o tutti o nessuno 
o quel giorno o mai più

altro che Dante. 

mercoledì, gennaio 5

vado a mettere un po di pelle sotto le tue unghia

rimaniamo con le costole incastrate e con cosce e polpacci intrecciati
in silenzio
e se camminando all'indietro con gli occhi chiusi per le vie del centro mi perdessi
tu mi verrai a prendere balzando su nuvole di cottonfioc
e io sarò più aggraziata del solito
e tu morirai sul mio collo
ubriaco dei miei occhi.

alienata

quando sei venuto e mi hai preso per mano mentre io parlavo.

li ho sentito il tuo profumo , mentre improvvisamente mi sei passato furiosamente accanto
con un ghigno, sorridevi al vuoto mentre mi stringevi la mano e mi portavi fuori.
c'è l'ho ancora sotto le narici il tuo odore. ed è difficile descrivere un profumo.
lo farei sentire a tutti.
e tu sapevi di fresco, delle notti di primaverili,
o di autunno mentre fuori nevica
e tu apri la port,allora entra freddo ed io ho una giacca di lana.
entri e vieni sul divano e li sento il tuo profumo.
e c'è l'ho ancora sotto le narici il tuo profumo.
non conoscevo i tuoi occhi 
ma ,si, il tuo profumo, 
allora ci siamo abbracciati in quel abbraccio interminabile
non vuol andare via questa sera il tuo profumo
allora ho deciso di lasciarlo li
e se lo risentirò per le strade saprò che quel profumo,
che con un nastro rosa ho legato sotto la punta del mio naso,
 è il tuo. 
mi ringrazierai per averlo conservato.
io ringrazierò te perché anche tu avrai fatto lo stesso con il mio. 

FUCK OFF.


del tipo cazzo basta
arrivata a questo punto 
già ché prendi una zappa e dammela sul cuore 
squartami 
tanto sono immortale
puntami in testa una pistola e fammi esplodere il cervello
riempi di glassa le ferite 
e magari seppelliscimi sotto una montagna di borotalco
che poi non riesco a respirare ma almeno profumo

andiamo ad un cazzo di circo per favore
ci sono andata solo una volta da piccola
e me ne scappai perché avevo paura dei clown 
e poi mio padre non mi trovava ed io ero fuori a piangere 
mentre sentivo elefanti barrire 
ed io volevo scappare.

io corro 
io corro
io corro 
io corro
io corro
io corro
io corro
non fermatemi 


magari prendimi per i piedi. ora non mi va di camminare.

fai quel che vuoi. 
ho smesso di piangermi a dosso. 

sto d'un male allucinate
meteorologicamente meteorologica.


rincorrere i sogni ci ha sempre portato fortuna
il cazzo
quando nel ricordare gli altri ci si dimentica di noi stessi


mangiamo le mie unghie e il mio pollice che sanguina
ed io da mezzo ora non riesco a farlo smettere


quanto vorrei amarti


dovrei cancellarmi.

martedì, gennaio 4

cosa

non sono nessuno se non il mio nome fatto persona
non sono nessuno se non un qualcosa di misero per qualcuno
non sono nessuno neppure per me se non ossa carne e grasso con qualche straccetto che mi permettono di vivere
in realtà nessuno di noi è niente per nessuno
pochi sono qualcosa di vero per qualcuno
pensateci
io vorrei essere anche per un giorno quella cosa per qualcuno
vorrei sapere cos'è quella cosa che poi non ti far capire nulla ma capisci che quel qualcuno è la tua cosa
la cosa che davvero sai che è tua e rappresenta qualcosa nella tua vita
io non ho mai rappresentato nulla se non un amica una ragazza una figlia una nipote una sorella
vorrei essere più di questi stereotipi ovvi e obbligati
vorrei essere quella cosa che ti fa dipingere scrivere disegnare cantare sorridere piangere disperare impazzire
che ti prende lo stomaco e non ti fa mangiare
e vorresti berla per tenerla dentro
vorresti divorarla perché baciarla ti sembra poco
per far capire quella cosa
per capire quella cosa
vorrei essere quella cosa almeno per un giorno
almeno di qualcuno.

ora

manca mia sorella
manca il mio cane 
manca l'abbraccio di mio padre
manca l'abbraccio di mia mandre
manca enrica di due anni fa.
manca enrica di due giorni fa.
manca enrica
manca parlare di cose con qualcuno
manca parlare di cose
manca qualcuno
manca scrivere
manca fotografare
manca dipingere
manca piangere
manca urlare
mancano abbracci vecchi e nuovi
mancano abbracci
mancano persone
mancano gli uomini di una volta
mancano case di una volta
manca una volta . . .
mancano i capelli lunghi
manca alcool 
manca tabacco e non
manca sognare sogni sognabili
manca volare nei sogni
manca un bagno nella vasca
manca camminare
manca correre
manca leggere
manca il prato
manca il sole
manca cervello
manca il cuore
manca la grazia




lunedì, gennaio 3

con le metafore è meglio non scherzare.

mal di cuore.
anche il cervello fa male.

ti ho spremuto come un arancio
e ti ho bevuto tutto d'un fiato.

e cosi non và.

 cinque mesi per guarire.

vivere quelle cose che non mi sembrano vere

mi vien da gettar ossigenoionianidride carbonicamucine e lipidi
dall'apparato visivo.
ma facciamoci pure del male tanto io non lo sento
e come da bambina faccio sogni che mi spremono lo stomaco
e poi mi sveglio e ho una fame fottuta


e stringimi perché forse ho scoperto che
ti prego stritolami.
ed è meglio cosi che i giorni passano e tutto và più veloce più di un aereo

ho liquidando il mio cuore
è liquefatto

cercasi anime silvane
che io su mi son putrefatta su questa seggiola.

ed ho messo addosso tutte quelle cose che non mi sembrano vere
ed ho smesso di . . . a  tutte quelle cose che . . .
l'ho scritto sul muro l'altra mattina
ma in piccolo ed in matita
dietro la pila di libri in equilibrio all'angolo del mio letto
che poi è caduta.

il petto mi pesa
e son in pigiama da questa mattina.

e non riesco a vomitare ciò che ho dentro.

oggi faceva caldo nel mio letto e non avevo voglia di dormire
avevo paura che chiudendo gli occhi potessi morire in qualche sogno.

andiamo ad organizzare appuntamenti tra linee
che tanto non ho nulla da fare.
andiamo a parlare della polvere che vive sotto il mio letto
e da piccola pensavo fossero tropi
a cui avevo dato anche dei nomi.