giovedì, agosto 12

E.


quando cresci ti rendi conto che tutti i castelli di sabbia che hai fatto da piccolo non erano cosi resistenti come tu pensavi e che nessuno mai avrebbe potuto vivere li dentro... e che le pietroline erano troppo grandi e le porte troppo piccole.. ti rendi conto che le certezze come la più banale non son più certezze allora per un po è come se il mondo ti cadesse addosso come se ti stessi tradendo da solo... perché io odiavo i pomodori e ora non potrei mangiarli.... quando ero piccola avevo la certezza che ogni mattina della mia vita prima di andare a scuola dovevo scendere giù da mia nonna perché solo lei sapeva farmi la coda come dicevo io.. e se non la triava talmente tanto da strapparmi i capelli urlavo come le pazze e sapevo che la giornata sarebbe andata male... .
non so come ho perso l'abitudine di non far la coda .non lo ricordo più.
non ricordo quand'è stata la prima volta che ho mangiato un pomodoro intero.. forse tutto è iniziato quando mia nonna durante la bella stagione , mentre io e mia sorella in garage un giorno avevamo la nostra agenzia di moda, un giorno il nostro condominio,un altro eravamo in autostrada con la cinquecento bianca di mamma che era decappottabile e aveva il sellino di bicicletta dietro (dicevo io) , mi fece anche a me il panino al pomodoro inizialmente io lo volevo senza semi, poi solo con i semi , poi solo con la polpa senza buccia ed ora come capita. I panini da mia nonna eran sempre caldi e croccanti, molto più buoni di quelli che si trovavano su a casa mia,un po come il brodo con le stelline che mia nonna raccoglieva in cielo per darle a me, se lo mangiavo a mia nonna era buonissimo ..formaggio si scioglieva come piaceva me e l'odore era perfetto.. salito su il brodino non era più come quello di nonna .un po come le polpette della domenica che io e mio cugino mauro facevamo a gara a chi ne mangiava di più... ora io sono una polpetta, mio cugino e a Berlino e non ci son più le domeniche di 10 anni fà..non ci sono più quelle serate estive che per quanto uguali a me piacevano.. adoravo scendere giù verso le cinque aiutare mia nonna a uscire le sedie ... prendere i miei attrezzi di lavoro quali aghi ,cotoni colorati ( ne avevo a bizzeffe) uncinetto ecc ecc.. e poi adoravo mia nonna quando mi raccontava la storia della comare formicuzza .. e allora io chiudevo gli occhi e immaginavo questa formicuzza che aspettava furori il suo amato ma non gli andava bene nessuno perché la notte facevan brutti rumori e alla fine si vuol sposare con un topo ,che per aver dimenticato il sugo acceso il giorno delle nozze ,dovette tornare a casa per spegnerlo e cadde dentro la padella .. che tristezza e la comare formicuzza l'aveva raccomandato a non avvicinarsi troppo... in poche parole rimane zitella.. e mi piaceva tanto .. come ridevo quando faceva i versi degli animali e quando diceva che il topo cadde in pentola.
e non c' più nulla di tutto questo.ora sono qui a scrivere e tra un po devo andar a lavarmi.
questa sera vino,vodka,joint e sigaretta sostituiranno il brodino.. e andrò al gusto dopa al sole, non ascolterò più mia nonna... e tra i viaggi mentali, forse la comare formicuzza mi verrà a trovare.

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