domenica, gennaio 29

Con magniloquenza e concomitante bovarismo incasso irredimibili colpi, turgidi di enfasi.
Quasi un esotismo elefantiaco si propugnava nelle nostre menti.
eravamo seduti difronte ai nostri incessanti sguardi fissi.
un perpetuo manifestarsi di frasi pensate
cosa propugneremo dei nostri io. dei nostri morfeici viaggi malinconici
dei tuoi soli rubati delle mie note urlate
avremmo voluto appropriarci del tempo
il perpetuo scorrere
il perpetuo ticchettio ci da alla testa.
Si dovrebbe crescere mi dici, si dovrebbe crescere.Ma non ne vale la pena.
Non pronunciare i miei sogni infranti nei miei giorni inerti
ne delle mie parole trattenute
sei nulla.
Ossequi pure, il cibo è pronto. è morto.
come quella voce che ti si rifugiava dentro.
Cercavi di aggrapparti con le tue unghie alla mia pelle bianca e secca
persino sulla colonna vertebrale. Dovrai morire prima o poi. morire.si.tu.
Ne il mio orgoglio cosi sdrucciolo Ne le tue parole blasfemiche potranno far cessare il mio dissenso interiore.
Parrà cessare quando il rumore che ardente fuori sarà più forte di quel che ho dentro.
mi carichi negativamente tu.

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