venerdì, ottobre 28

non c'è bisogno del plurale
sei sola
sola con la tua libertà
sono sola.

mi hai reso l'esistenza impossibile
potresti far a meno di avvelenarmi le vertebre
potresti non sputarmi nelle orecchie
smettila di graffiarmi il cervello
di leccarmi le dita
di mordermi lo stomaco.

palesemente

come stanno gli organi?
come stai dentro?
vorrei sviscerarmi
sotto la barba hai una voce anche tu

legavi le tue mani ai miei capelli
sotto le lenzuola
dove manchi

oggi non accade niente
sento che peso sempre più

ma che bel sole
fa caldo anche se è quasi novembre
i sogni che raccontavi
ora li terranno le pareti
che saranno morbide
le tue mani

non è accaduto niente
lo so
vorrei che tu possa addormentarti assieme a me
la domenica al parco
che tu mi legga Neruda
sussurrando
che mi cantassi canzoni stonate
e mi baciassi in metrò

ho ancora
la tua camicia blu
e la tua giacca di lana .


non accade nulla

sabato, ottobre 22

poi

non farò in tempo a cercarti

avremo un futuro di quelli che non esistono
faremo di tutto
ma saremo disoccupati
non arriveremo a fine mese
e costruiremo case e musei di cartone
eco sostenibili

precari metteremo in fiamme la città negli inverni freddi
per riscaldarci
per avere notizie di cui parlare

tra un anno forse saremo libere
non ci va di pensare neppure a domani


crisi di idee
di futuri prossimi
di scelte

ci piacerà correre con la paura in gola
piangere con il vento contro
e sfidare l'inverno con spade di carta

ma non ne abbiamo voglia

venerdì, ottobre 21

siete tutti lontani.

andreste a genio.

si poteva fare a meno di tutto questo.
non sono a lunga conservazione
che mi possa consumare
apocalittico sarà l'ascesa nelle tenebre mio caro
transumar per verba

par che io son piccola?
come potrei gozzovigliarmi
per pormi a te
farmi quanto il tuo petto
per entrarci dentro
incrociando passi strani
che parranno danza a ritmo
di ventricoli e atri
senza pensarci
saremo ilari

romanzami come un romantico
sulle linee ferroviera in sciopero
con il tuo naso rosso
nel febbraio caustico
quando intrecciavi le mie mani e le mettevi nelle tue tasche

quando ovunque
i nostri visi, sprofondando l'uno nel'altro
smettevano di respirare

martedì, ottobre 11

quando distribuivano le doti io ero al cesso o a fumare.

basta che sei bella.
l'iva è aumentata e anche la quotazione della figa.
mi son perse un paio di cose mentre ero al cesso.
ho scarse doti,un mio difetto.

ogni mattina mi sveglio con l'intenzione di potercela fare
inizio con :Da oggi
nel corso della giornata mi appassisco e diventa Da domani

inizia a far freddo , più in casa che fuori.
e di questi tempi non riuscirem ad accendere il riscaldamento
c'è la crisi del governo e degli affetti
ed io ho bisogno di un abbraccio che fa male hai polmoni
di quelli che ti baciano il collo
e ti spostano i capelli.
siamo precari
precari di amori non corrsposti
e di futuri prossimi indefiniti.

lunedì, ottobre 10

evabbè

rima-mani-amo
rimaniamo arse e zitelle
alle23:29
quando tutto va male e il limoncello va più che bene.

stupido è chi lo stupido fa

ho una tavolazza di progettazione li che mi aspetta
creare cinema in 12 ore
perdere tempo a cavolate con scuse poco plausibili
sentire rumori ed avere paura che siano cose strane
a causa di film orripilanti visti a casa di amici a causa di amici
io odio i film horror
ho una fottuta paura da ieri sera di dormire e non capire di dormire
vedere cose che sembrano uomini
correre per casa urlando in ogni evenienza
accendere le luci con tanta ansia
nightmare fa paura cazzo.
poi pensare di essere liscia e depilata da tre giorni senza che nessuno usufruisca della tosatura
è un peccato.
quindi non mi depilerò più, soffro inutilmente, per nessuno.che cazzo.
poi penso che mi serve un cazzo di amore.di uomo.
poi mi dico che dico troppe volte cazzo
e che questo cazzo di post è una stronzata inutile
quindi decido di chiuderlo
finendo con il pensare che il progetto è li che mi aspetta
e che domani c'è la consegna e io non sto a un cazzo.
buona nottata enrica, buona nottata.

domenica, ottobre 9

provo un disagio allucinante nello stare accanto a chi è più minuto di me.
come se perdessi la mia femminilità.
sentirsi enormi accanto chiunque.
goffi e impacciati.
tachicardie e dubbi.
non riesco a gestirmi.