venerdì, luglio 29

per una sigaretta.

ore 00:21.
camion della spazzatura
o forse è la disinfestazione
sembra un aereo da guerra.
però fanno un bel rumore.
dietro spazzini come zombi scoordinati
collaudati da casalinghe disperate.

in sintesi.




giovedì, luglio 28

All'odiata me stessa

volevo scriverti qual cosa.cosi da tirarti su il morale.
ma dovevo usare paroloni troppo grosse cosi ho evitato.

cià

"ciao, penso che tu sia bellissima.
anche quando urli, ed hai i tuoi attacchi isterici ed inizia a sbattere le cose ovunque.Sbatti la porta sbatti la tavolozza dei colori, distruggi le tue cose (ricostruendole poi dicendo che sono più belle ora). sempre. anche quando torni dalla corse e sei paonazza e tutta sudata.mi piaci quando ti impappini mentre parli e sei troppo nervosa e inizia ad usare vocaboli che non esistono.mi piaci quando mangi le friselle al pomodoro.mi piacciono le tue guance quando mangi.le tue mani e come gesticoli. Mi piace il tuo culo sotto le gonne al tubino. mi piace il tuo culo.le tue braccia e la faccia che fai quando le guardo perché a te non piacciono e allora ti senti osservata e le nascondi.Mi piaci quando fumi  durante i film nel esatto momento in cui lo fanno nei film.mi piace guardare i "nostri film" con te.Mi piaci quando li reciti a memoria. mi stai sul cazzo quando lo fai troppo spesso. A volte mi stai molto sul cazzo.tipo quando sei testarda e per farti stare zitta mi viene da prenderti e baciarti.Mi piace il tuo pensiero incasinato, contraddittorio che neppure tu capisci.Perfetta anche da strafatta.Mi piaci quando stai in silenzio perché ti girano i coglioni.
si.

 Penso che tu non sia bella. Penso che tu sia appetitosa. 
ti penso molto spesso. 
penso che io e te potremmo essere il gelato più buono che abbiano mai fatto, nelle gelateria più costosa e pochi potranno permetterselo. I nostri gusti saranno orgiastici assieme. 
Così la gente passerà di li, ne sente l'odore, lo vede, se ne innamora e ci lascia gli occhi.
Lo penso davvero. "

"signore, mi scusi , la interrompo, qualsiasi cosa lei stia dicendo la prego si volti e mi guardi.. si volti e mi guardi... si volti e mi guardi.Lei mi dice: "non ho il coraggio di abbondarla".Non lo faccia. sino ad ora cosa è stato tra noi?Nulla.praticamente niente. Quanto possono valere i nostri sguardi? E i nostri respiri?Mi dica quanto vale a lei tutto questo?Niente di più di un caffè ne sono sicura. Non continui con le sue maledettissime scuse.Quello che è accaduto non è nulla, in confronto alla nostra vita. E' un maledetto periodo di un libro di 500 pagine.E non varrà niente.Fin quando lei non vorrà far diventare quel periodo un libro, anche senza un lieto fine.Sarà pur sempre un libro. E tutti lo vorranno comprare, e non saranno solo sospiri e sguardi ma ci sarà una storia una fottuta storia Signore, piena di odio. Perché è la vita. Perché io la Odio.A me non andrà mai di stare con uno come lei."
So the lions lived alone. 




allora è cosi che andrà a finire? 

martedì, luglio 26

non avevo niente da dire in quei giorni, così tutto mi sembrava strano e dentro me pensavo alle vite degli altri. cosa pensavano in quell'istante e per quale motivo parlavano in quel modo.
la notte non riuscivo neppure a dormire. Dormivo, ma sognavo ciò che di giorno pensavo.
Tutto.
Tutto aveva un significato più intrinseco, ed ero legata in un modo strano a gli altri. tutto ciò che pensavo ero convinta lo stessero pensando loro. E ogni mio gesto lo giudicavo con i loro occhi.
ma parlavo poco.
restavo molto a casa a leggere ascoltare musica. con l'intento di non farmi vedere.
cercando di distrarmi dal mio obbiettivo primario in quei giorni.
dovevo distrarmi  da me. servivano gli altri.ma gli altri erano troppi problemi troppi pensieri.
cosi volevo correre.ma anche questo mi era difficile.
e i pantaloncini "dimagrenti" erano fin troppo stretti, o ero io a sentirli tali.
cosi rimanevo in mobile a cercare di distrarmi da tutto.
l'unico modo che avevo per non sentirmi e salire in terrazzo e guardare un punto fisso in cielo.
un giorno il tempo era cupo ma si stava bene li su.. e mi addormentai.
dormiente sentivo degli aghi cadere, cosi mi svegliai, era la pioggia.non pensai più a niente.

F E R M I

era per attirare l'attenzione.

mi hanno detto di non trovare sempre un senso a quel che si dice
che a volte le parole escono e nascono a  caso a casa
mentre dipingi un quadro o lavori sostanze malleabili tra spasmi e sperma
quando con una nota sei sotto il tuo giudizio
e i bassi sono talemnte forti che ti entrano nelle orecche
poi nella pelle nei muscoli nelle ossa e negli organi
e ti muovi a rimo
sempre uguale
sempre più intenso.
"sei di un bello appetitoso" hai detto, mentre eravamo in acqua quella sera sotto effetto di sostanze allucinogene
quando l'acqua era più limpida e densa del solito
ci piaceva ridere di gusto
e fare capriole
e fare l'amore.

sabato, luglio 23

sogni a parte

il fatto è che nessuno sceglie me

vorrei tanto essere l'1,618.

domenica, luglio 17

Saudade_è cosi che si dice in Portogallo.

ho lasciato che mi prendessi in giro.
con la voce che usciva dalla nostra gola come lamine e la gola un tubo di accaio che in petto si scioglieva
e non vedevo più dove che tu fossi. forse eri nei miei occhi su di un tavolo con una camicia celestina in una spiaggia. il mare che era fatto di lenzuli che con il vento creavano onde e tu su quel tavolo insolito in una spiaggia insolita sorridevi fumando e avevi del vino che pareva sangue e bevemmo alla tua salute che andava a farsi fottere
il sole era fioco, forse era il tramonto, ma non si decifrava la sua posizione.
e poi ballammo  perchè fa bene alle gambe
e averti , al cuore
sarei voluta nascere in un modo tale da poter intrecciare le nostre gambe
in un modo diverso da qual che sono
scopro che non mi importa più di nulla di nessuno
che nessuno mai c'e stato
ma ho bisogno di compassione nel senso di co-sentimento come dice kundera
pensando a te le tue lacrime lascive  erano gocce di bocce di cristallo inquinato disinfettato
coaguliamoci nei tuoi coiti
disinfettami che è meglio perderti
coltelli affilati è quello di cui ho bisogno, te e coltelli affilati
di baci soffocati ansiosi irrespirabili palpabili pieni rigogliosi forti densi
di carezze accoglienti capienti calde da far venire i brividi in pieno luglio
settimane che cerco di legarmi le mani con spago che brucia la pelle
non voglio disturbare il tuo amore che è cosi indefinibile ora.

sabato, luglio 9

i nostri cibi macrobiotici
tu eri sfatto come il nostro letto dopo un mese

e parlavi con una voce che non era la tua
arrivati a questo punto ci accorgiamo che gli errori sono tali prima di compierli
mi fa male lo stomaco

le mie volontà non contano.

 io per me son il coltello
collaudata all'autodistruzione
fuori controllo
bulimica del cazzo.
muori.