giovedì, marzo 31

solo diciassette tiri.

fondamentalmente i problemi sono tre:
_   xx
_   xy
_          scuola    
          vita sociale

quello che ci faceva andar avanti erano i piedi.

volevamo far del male alle nostre ginocchia livide
griffate, rattoppate, sbucciate.
perché cosi sarebbero state più belle.
perché poi avremmo potuto curarle
e riscaldare i nostri piedi freddi.

e mentre camminavo su scomode strade,
che non erano mie,
 i gas dell e auto all'ora di punta mangiavano il sole che riscaldava
quella fresca giornata primaverile.
la camicia di jeans che avevo era troppo strappata per farla vedere a te
.mentre camminavo ,ad un certo punto, le mie orecchie non sentivano nulla se non un trombettar circense di un piccolo emigrante postato di li duecento metri,che con le note spiegava il perché di tanto amore con una musica triste ,che vederti fa male alla vista al sangue e alla pressione.
c'eri in quel alienarsi di gente
in un modo mio
come c'erano i cani con i loro padroni fighi alle ore quattordici e tre di un martedì pomeriggio presso i viali di alcuni uffici pubblici
che ho raggiunto la quiete nel momento in cui ti ho visto
un bacio a te che non ci sei
se dovessimo scontrarci un giorno,regalami un ventaglio con su scritta una poesia
che fa tanto settecento e amor cortese
che fa tanto me
Che la sig. Giorgione era elegante e aggraziata colta nella sua saggezza ricca e veneranda
i suoi beni potevano sfamare il terzo mondo
collezione privata di armi da fuoco cappelli, quadri,stemmi, lampadari e poltrone d'oro.
un hardisc pieno di poesia non vale nulla se non ci sei tu.
e se tu non ci sei , non ha senso.
non ha senso.
se mi leggi non esisti.percepiscimi e paragonami.
non ammutolirti che mi preoccupi.
mangiamo carote ,mio bux-bunny,
sul prato dietro scuola
che ci faranno diventare arancio al sole, e poi andremo per le vie del borgo
ma la donzelletta non vien dalla campagna ma dai terreni occupati dai pannelli fotovoltaici.
sul calar del sole berremo del te alla pesca
ma tu dici che la mia di pelle è migliore
e che io son la pesca.
ed allora fanculo thè.

lunedì, marzo 28

era un giorno pari.

andremo a rubare mattoni dal cimitero che stanno costruendo.
che forse la situazione non è buona
i tuoi occhi erano lapidi su cui avrei potuto morire
e i tuoi occhi erano lapidi su cui sarei voluta venire
cantavamo con quel cazzo di amore in gola dei giorni trascorsi, dei giorni passati
 i tuoi occhi erano gonfi come due canotti pieni zeppi di emigrati
e vedevo mare da per tutto.
mi chiesi come stavo tu mi dicesti che avevo il Giappone nelle mani.
le tue mani erano morbide e umide che minacciavano sogni erotici
con i miei seni pesanti e le tue mani avvolgenti
e vorrei morire su i vostri aerei improvvisati.
ti ho sognato alla fine,
 ed eri stupefacente
se non ti potrò rivedere per davvero
 ci saranno i trip che ti faranno amare senza un freno
e non fa nulla
io mi massacro il cuore.
in questi giorni di merda in cui non esiste nessuno
in questi giorni di merda in cui vorrei che ci fosse qualcuno
e ti porterei in una discarica in periferia dove le macerie faranno da colline
e ti fare i venire con le mie cosce sulle tue
tu sapevi di fumo.
sei sesso e metafisica.
che i tornado ci parranno delle comete artificiali
e allora esprimeremo sogni altrettanto artificiali che non si realizzeranno  mai.
che i morti in guerra siamo noi
con i nostri corpi nudi
con i nostri corpi sudati
con i nostri occhi bracia perché avevamo fumato il mondo assieme all'inquinamento
io ne avrei bisogno.

mercoledì, marzo 23

non ce la sto facendo più-

martedì, marzo 22

claustrofobia

che ho troppa gente in torno
troppe cose da fare
e mi vien da rimettere

che puzzo di vomito e tu sei ancora più troia di quel che pensavo.

è arrivata a G.
quella faccina dagli occhi asiatici te la vado a sbattere su di un muro.
e non sono mai stata cosi seriante ubriaca che al prossimo invito lo faccio.
ti ci trovo in mezzo a tutto.cazzo fai.
il bello e che ti invidio per davvero.


e con lui avrei potuto studiare la meccanica quantistica, la fisica e la chimica senza annoiarmi.
ma tu rovini quanto di più Platonico c'era nella mia vita, per ciò te ne vai dritta dritta nel buco dell'ozono.

ciao T.

you kiss me hello

lunedì, marzo 21

a volte penso seriamente di ammazzarmi

se non lo faccio è per accidia.

a me non mi caga nessuno

sarà che parla l'ubriacanza molesta della domenica alle 00.44
ma ma ,a parte pedofili di Avetrana ubriachi e zalli, non mi caga nessuno.

che ansia signori.
io cerco,cioè cierco, non è vero che cerco,cioè si è vero,ma non si può dire perché mi sa che chi cerca non trova, cosi dicono,che le cose vengono quando meno te l'aspetti,ma io non me lo sto aspettando che due palle.
va bene io (non cerco)un anima tonalmente a me cromatica e abbinabile.
ma non appiccicosa come la vinilica.no.non la voglio così.
mi serve na cosa così.
hei,sine.
terrona inside.

mannà. sotterreggiatemi.
fanculo pensiero.
spiegatemi.nha.

sabato, marzo 19

che la dritta via era smarrita.

a noi è necessario il caos
attratti da quello stato semi orgiastico del terrore

vedo gente che cammina
ma perché cazzo sta camminando, si stia ferma.
io sono in crisi, non vedo il motivo di camminare
e me lo chiedo, di certo non mi rispondo - perché sto vivendo-
non è una bella risposta.
io sono spaesata e non so perché sto qui a far tutte queste cose o bensì a far nulla.
perché ci affanniamo cosi tanto ma non stiamo facendo nulla.ci stiamo distruggendo a furia di fare.
stiamo fermi.quanta frenesia.
ma la gente se lo chiede perché cammina?
perché va avanti?
se se lo è chiesto almeno una volta nella vita non si è dato una risposta.
ne son sicura.
o se se l'è data era di poco conto
non ha dato il giusto peso alla domanda o alla risposta.
che palle, i dogmi della vita, oggi come oggi nella nostra era non dovrebbero esistere dogmi.
mi sento un essere umano calcato sulla pietra che vive in questo stato di semi coscienza
,invece che nella natura, in delle cose chiamate case
sono li che aspetto aspetto aspetto qualcosa
Dicono che il futuro dobbiamo aspettarlo e accettarlo e dal brutto ricavar buone esperienze
ma che palle!
no , io voglio sapere perché sto qui ,
e se nel frattempo che lo scoprirò, passeranno anni ,non vuol dire che mi son arresa.
è vero che il tempo è passato, ma io sto qui- dirò.

quindi io ora non so che farmene di me.

 perché a me non mi va di far nulla.

certo da passiva non voglio vivere, ma mi sento intrappolata in un meccanismo che mi dice di far determinate cose e altre no questo e non quello. e mi sento stretta. abbiamo dei limiti non voglio i limiti io.
ne tanto meno dei gradini troppo alti da raggiungere.
sono di un invidia assurda.tutto mi fa invidia. tutti.
e non mi va. perché i gradini troppo alti rischi di vederli e basta ma mai di viverli.veramente dico perchè una volta arrivati in cima si cerca di più e di più non c'è e che fai?
perché io vorrei accontentarmi della media,più che accontentarmi io la preferisco la media.
ma c'è gente che non lo fa ed imperterrita corre. che poi se è il loro obbiettivo, buon per loro, beati loro anzi, l'invidio. allora fa di tutto per arrivare in alto, ma che se ne fà?
basta. che palle. la smettete di essere perfetti. la gente perfetta mette ansia. per perfetto non intendo perfetto. anche la gente perfettamente imperfetta, perfettamente incapace mi mette ansia.
la perfezione mi mette ansia. e se la prendo da questo punto di vista, tutto è perfetto e tutto mette ansia. e in un certo senso tutto mi mette ansia. è vero.

in conclusione.
non ho una conclusione.

venerdì, marzo 18

non è il momento di nascere.

una polacca per strada ha detto curva. ed io so che vuol dire.quella sboccata!

ed eravamo contenti che il nostro amore non sarebbe stato amato
noi non ci amavamo

quando eravamo seduti con loquacità su i gradini di quella chiesa da noi sconsacrata
che ci vedeva in ogni modo
ogni sabato sera
tu mi sorridevi e masticavi il mio nome con quei denti che si son ingoiati il paradiso 
e i nostri erano occhi fermi e pieni di tutto 
come quelli dei bambini 
ed eravamo in mezzo a loro
con il sangue al cervello perché non sanno di cos'altro riempirlo
li con i nostri salve e arrivederci
eravamo stanchi e ubriachi


ed esisti in qualche modo come la perfezione del brutto
come la perfezione dell'imperfetto.

cosi mi tieni tra le dita mentre la primavera a giorni avrebbe fatto la sua comparsa.




N.B.:in corsivo ho citato in malo modo due frasette di questo libro che mi è capitato tra la mani e sulla retro aveva scritto qualcosa di simile.

giovedì, marzo 17

pensate un pò

mi fate pisciare.

che domani come oggi sarà una bella giornata e noi non entreremo a scuola perché appunto è una bella giornata.
che a noi piace veder film e leggere sopratutto se è una bella giornata, e si può andar all usato a rubar dai cenciai  qual cosa di morto per farlo rivivere. e poi in campagna a leggere.
noi non abbiamo mp3 ma mangia nastri.

alle ragazze piace il verde.
oggi è san patrizio e non ho bevuto.

che ci piacciono quei libri umidi che parlano di cose che son luoghi comuni
tipo l'amare l'ansimare l'odiare il vivere.cose di questo tipo.
che brutta la città vista dal basso.

amo le candele.e c'è odore di cera.

che è bello quando sciolta ci metti il dito e poi si asciuga sopra.
è bello tipo quanto la colla vinilica che si fa a pellicina
o quanto il rumore della bigbabol alla fragola che ti scoppia in faccia dopo aver fatto una mega bolla ,che da tanto non riesco a fare
o quanto la vocina ad elio
o quanto disegnare con gli acquarelli sotto la pioggia.
più o meno come queste cose è bello.

comunque voi mi fate pisciare.non c'è alcun dubbio.

mercoledì, marzo 16

che ne sarà.

ed oggi film.

che son un po soddisfatta di me stessa
perché inizio a vedere le scapole e le costole
perché ho le cosce più magre e le bracca e la pancia
e che ora son sei e tra tre settimane e mezzo dovranno divenire dodici.

che se il 21 maggio è vero che moriremo
io starò stesa sul pavimento a pancia in su
con un calice di vino, paglia rullata e questa
cosi muoio di cuore mentre Gesù cristo scenderà tra noi mortali.

se ci fosse anche un altro tipo di lui sarebbe perfetto.

non mi baciare più sul incavo del collo che io muoio.
anzi fallo pure, tanto è l'apocalisse.

che mi dovrai prendere lo stomaco attorcigliarlo
fanne un fiocco.
e io ti bacerei ovunque.

M ed M

oggi va cosi che va cosi.

ci son quelle inaspettate persone che ti rimangono nel petto e poi ti fanno vibrare quando ci parli a distanza di anni
e ti mettono in crisi.
come M con M.

M mi ha detto come vanno le cose, dall'origine. ed ora lei è in crisi.
ma se lei è in crisi, io , che son composta da lei, muoio.
e se muoio io non fa nulla. ma lei non può crollare.

e allora ora stiamo lavorando su lei che è qui con Lui
ed M che è la e non sa di lei,anche se prima lo sapeva.
ad M faceva sesso dall'origine M.
e quindi nulla.
M non può star in crisi.

che poi questo M qui, una volta ha finto d'essere il fratello di M per mia madre
ma mia madre c'ha creduto solo per i primi cinque minuti.
M ci ricorda i vecchi tempi.
e forse è anche per questo.

lunedì, marzo 14

ho capito che non mi vuoi bene dal modo in cui mi parli-
ho capito che mi vuoi bene dal modo in cui non mi parli -


mi innamoro del primo vocione per strada.

domenica, marzo 13

sto male da morire.

da quando non ci sei te, non ho più voglia di truccarmi
vestirmi pettinarmi lavarmi mangiare.
cioè da oggi.

ascolto troppa musica francese
guardo troppi film francesi senza sottotitoli
e potrei andare anche in Olanda o Norvegia
non mi fa nulla.
impassibile al mondo.
e  basta.


e mi taglierò la frangetta per ribellione.
e inizierò a studiare.
che mi state sulle ovaie
 tutti
in un modo che non potete immaginare.
se sono incazzata non dite di calmarmi, e non toccatemi.
fatelo un altra volta e vi arriva una torta in faccia.
ed una me la mangio io perché mi son rotta di dover star attenta.
non rompete le palle, voglio gridare, fatemi gridare.
cazzo.
io vado a Parigi e non torno più.

sabato, marzo 12

cara, ti amo.

che mi vien voglia di innamorarmi.

che le sere che ho nel cervello son quelle.
e per una notte regalami il tuo sorriso.
nelle lenzuola pulite.
che non c'è nessuno.
e qui c'è il cielo bello
che ti fa venir il buon umore.
e mi vien voglia di correre nei boschi.

pregherei che tu mi leggessi.
e ti cucinerei le mie verdure speciali
e le mie salse e i miei dolci.
tra fuoco vino fumo e la notte piena zeppa di stelle
che solo immaginare che ci fanno li su sole,
 che anche loro son sole lontane e grandi ,
 mi vengono le vertigini.

che scappo. io prima o poi scappo.
chi se ne frega di me
che dopo ieri vivo ancor di più con l'ansia
dei miei stessi sogni che neppur li son al sicuro.

venerdì, marzo 11

Pesi sullo stomaco impediscono un corretto respiro automatico
ottundimento delle emozioni.
ansia, alterazione della libido.
non ho più voglia di venir a galla.

lo so.

so di essere cessa e grossa e incapace e irascibile e poco sveglia e analfabeta e dislessica e debole e depressa
ma non c'è bisogno di ricordarmelo ogni giorno.
ve ne sarei lieta.
grazie.

giovedì, marzo 10

fine game over the and

che se riuscissimo a dormire di notte, dovremmo provarci almeno, sarebbe diverso, forse.
non ci sveglieremmo nell'ultimo minuto delle tre di mattina per poter sentire il nostro cane abbaiare e le sei scimmie di Kekulè sghignazzare
e forse dovremmo provare, credimi che forse dovremmo davvero, cercare di essere più convinti di quel che facciamo.
siamo troppe domande. a cui non va di dar riesposte.
perchè la matematica o meglio i problemi, se non per una poca percentuale di popolazione nel mondo,  nessuno riesce a capirla,o meglio ancora ad attuarla. per nessuno intendo quella percentuale di persone che son incapaci di risolvere un equazione. o un problema.
in questa percentuale ci son io enrica marangio nata il 21 maggio del 93 a san pietro vernotico paesino presso brindisi in puglia.
a me è sempre piaciuta la matematica, il fatto che ovunque nel mondo fosse uguale: che 1 è uno, che il 2 è due che le formule valgon per tutti, in tutto il mondo. la bellezza nel risolvere un equazione che non è altro che poesia di numeri. ma è inutile farsi la filosofa. io non so risolvere i problemi. mi piace guardare risolverli. sarà che non mi impegno. però è bella la matematica. bella.come lo è la fisica la chimica e i derivati. la superficialità di trattare temi sconosciuti. ecco che fa non sapre. io vorrei sapere. ma son pigra. e mi cullo su questa scusa.
penso di aver le capacità, ma non volontà. che brutta bestia.
dicevo la matematica. si. tutto è matematica. poi c'è la filosofia ,storia dell arte ecc ecc. paradossalmente accostabili e simili. bisogna saper osservare.
io sono enrica la biondina scaltra furba con tante capacità ma poca volontà.
Ern ha bevuto nel biberon sino all'età di 6 anni, è sempre stata al disopra della stazza media, sempre la più massiccia ,la più alta della classe, quella simpatica e basta.si. quella che diceva "uniuniveristà",che ogni domenica a mezzo giorno entrado a casa di nonna diceva "mm che fofumo tiamo mangiano!?" cui piace la "patta a petto", che odiava chiunque la paragonasse all'età di 4 anni a valeria marini denominata "marini marini"; distingueva la uova in :confuse e spacciacate, che mangiava solo i pesci con gli occhi, che tutti chiamavano patata o polpetta, nonna angelica li diceva "musi de cionnu", che non sapeva ,ne tanto meno sà,  schioccare le dita, a qui piaceva far smorfie buffe, anche se il suo massimo lo da con quella triste, e recitare. Ern scappava quando la gente fumava, disegnava per strada con i sassi bianchi, invece che il gioco della campana, fiori (futura madonnaia?), aveva una bici a quattro  ruote piccola verde dalla quale è caduta solo due volte, li piacevan le ginocchia sbucciate e i pali delle mani, che piangeva se la nonna non li faceva la coda nel modo giusto che tutti dicevano "diventerà un artista" sol perché, disegnava gli occhi al posto giusto alle materne.


a enrica piace:
cantare canzoncine al prorprio cane
guardare film vecchiotti
fumare mentre il protagonista del film fuma
smontare e rimontare qualunque oggetto rotto e aver la soddisfazione di aggiustarlo
smontare e rimontare qualunque oggetto rotto e aver la soddisfazione romperlo completamente
suonare la chitarra senza saperla suonare e cantarci (vedi primo punto)
camminare per chilomenti sola
prendere il treno sola
osservare la gente che prende il treno sola
il sosotituto della professoressa di filosfia
la pila di libri accanto al suo letto
le doppie



enrica odia
troppe cose
oggi le maiuscole
e la punteggiatura

mercoledì, marzo 9

mi sono innamorata.

era solo una prova.

no, però faccio tenerezza. mh.
si. bello. molto bello.
evvai. juppy.

Je n'aime pas

ed ho la lingua che brucai per aver tentato di morder le tue dita.

ciao sono sempre io quella simpatica.
ciao.
carne.

regalami degli zombie
e dei gatti che veloci entrano in camera e picchiano con il martello.
fai che gli arei siano solo dei giocattoli
claustrofobia
e le porte rosa confetto
e il telefono verde
e i mobili bianchi.
e i palloncini e balletti assurdi per l'anniversario di matrimonio.
tagliamo i piedi e torturiamo la faccia alle barbie.

spaccami la faccia, tanto peggio i così si muore.


la maison de notre mère.


_comment allez-vous
_mm vous avancez, et vous
_tout soit parfait 
_va te faire foutre
_bien!
_bien !




De me noiázei
no me importa 



_Il arrive souvent que tes rêves m'ennuient

ed a volte i tuoi sogni mi davano noia.
sempre uguali.sempre ripetitivi. sempre con io che non c'ero.

martedì, marzo 8

fa nulla.

non c'era bisogno di nulla.
non ci resta che preoccuparci del nulla.

ed ho mal di testa. 
ed ho mal di testa.

e che non mi va più di parlare.
che mi fate venire il diabete oltre le carie.
e rischio attacchi epilettici.
e rischio nevrosi croniche.
e rischio attacchi di vomito.
quindi no , non mi va più di parlarvi.

io non ho fretta.

sarà che ci siam incontrati per caso
e mi hai fatto venir la pelle d'oca
ombrello da quando ti penso.
e non è che sia facile per me rimanere in questo stato di affissione murale per sempre.
che come tutti i manifesti, poi vengo giù.

se sarà possibile io starei sotto ad un lenzuolo ad ascoltare musica tutto il giorno
e a guardare i tuoi occhi caramello
perché la notte andrei per feste.
perché non mi va di rimaner a casa
e se farà freddo come in questi giorni potremmo rimaner sul divano abbracciati
a guardar film e mangiar gelato e a fumare.
io non ho fretta.

no o'sò.

camminiamo su strade contorte che non sono le nostre
siamo fermi su vie di pensiero che affollano e trafficano il nostro cervello
che oggi non sapevo neppure che fosse la festa della donna se qualcuno non mi avesse fatto gli auguri.
e se mi regalassero dei fiori io vorrei dei fiori piccoli piccoli,
quelli che trovi in campagna, tutti colorati
 si , da metter nei capelli
e con questo freddo siberiano verrei a cercarti nel entroterra per salutare lucifero che mi dirà che tu non ci sei neppure li.
per rendermi la vita migliore potrei dar ragione alla prima ipotesi del genio maligno.
chi vi dice che ciò che vediamo sia reale, che i nostri ricordi non siano altro che idee sensazioni che qualcuno ci ha messo nella capoccia,che ogni giorno è un giorno diverso, che del domani non c'è certezza perché domani chi ti dice che sarà domani, che svegliandoci non facciamo che vivere un altro sogno che ci sembra reale come in realtà ci sembra reale il sogno che facciamo una volta dormienti.
e por quanto perfetto dio, non esiste solo lui. C'è il maligno, che ci può illudere, chi dice che sia perfetto dio.
io non ho un idea di dio, per quanto io sia finito, non ho un idea di dio, quindi non è perfetta, quindi dio non è perfetto. no io non volevo essere perfetto, quindi io ho generato me stessa imperfetta; o, meglio ancora,  mi ha creato , proprio perché imperfetto, il genio maligno. Noi siamo uguali a dio, in questo caso genio maligno.per questo tutti siam dio. e dio unico e solo non esiste.
quindi io perché mi do da fare, cosi tanto. non ho fretta.
l'idea che ho del domani potrà non realizzarsi poiché un illusione.
io se oggi mi do da fare, lo faccio per me.
niente è sicuro.
dio ci illude.
del domani non c'è certezza.
vivi oggi come fosse l'ultimo giorno della tua vita.
è tutto un illusione.
niente è perfetto.
la vita non è un film, ma chi ci da l'idea del film.
il film è perfetto, per quanto sia a lieto fine o drammatico.
la vita nei film è sempre perfetta.
io non sono perfetto, i film sono un illusione nell'illusione e ciò che noi vogliamo vedere per rendere le nostre temporanee vite felici.
io sono un essere temporaneo.
l'illusione non ha voce.
io non esisto.
ma io esisto in quanto sto pensando.
cocito ergo sum.
ma non ho voce, essendo un illusione.
e potrei anche far a meno di pensare.
con questa ipotesi tutta la storia si annullerebbe.
ed io non avrei bisogno di studiarla.
come il resto.

lunedì, marzo 7

belle de nuit.

evaporata in una nuvola rossa notturna che poi è la luce delle case e delle strade
seduta vi guardavo e per farlo ho dovuto comprare dell'erba.
ed ero meno stanca e molto più curiosa di voi.
in mezzo ai vostri amori sfatti e alle vostre cicatrici bene nascoste
tu mi guardavi dall'altro angolo della sala, convito che poi forse ci saremmo conosciuti
le coincidenze della vita ci portano a non rischiare tutto se non vogliam perdere niente
e mi ritrovo con una giacca e due maglioni in una valigia che non è mia
a vagare per le strade deserte in cerca di una dolce compagnia.

e tu lo sai che forse e meglio cosi,
anche se capita tu lo sia che è meglio così.
ed è triste quanta angoscia mi trasmetto guardando le mie occhiaie su di uno specchio
non credendo di vivere a lungo ma sicura che c'è ancora molto tempo.

e la voglia di fare qualcosa dentro questa casa che ancora gelida
come quando appena trasferiti abbia fatto un falò senza vestiti.
e sarà bello quando senza pensare potremmo tutti andare al mercato a comprare
quelle vesti che qualcuno non metteva
alle sette di mattina per poi tornare al letto a dormire.
e poi svegliarci per fumare a casa in quei borghi di una bologna violenta.

giovedì, marzo 3

È strano quanto appaiano belle le persone mentre vanno via.

[citazioni random.]

stupefacente stupido fetente

polmoni ricoperti da thc
che dovreste togliermi il cuore non so che famene
lo vendo ad un mercatino dell'usato.
 "vendesi cuore morso tagliato strappato e rattoppato"
quando c'è il diavolo che ti tenta
io mi sto distruggendo dentro.
questi film francesi che mi logorano l'animo.
questi attori francesi che mi logorano il cuore.

mannaggia mannaggia.